Roma, lo sfogo degli abitanti del quartiere: «Non siamo delinquenti, portateci rispetto»

Roma, lo sfogo degli abitanti del quartiere: «Non siamo delinquenti, portateci rispetto»
“Noi non semo delinquenti. Portate rispetto a noi e ai morti”....

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

“Noi non semo delinquenti. Portate rispetto a noi e ai morti”. E’ la risposta del quartiere ed è lo sfogo di una donna che vive proprio in via Raoul Follereau, dove nella notte sono stati freddati a colpi di arma da fuoco Fabrizio Ventre e Mirko Scarozza di 26 e 35 anni, entrambi con precedenti penali. E’ lei a spazzare via il sangue rimasto lungo la strada. Lo fa con le lacrime agli occhi e con la rabbia di chi quei due uomini uccisi li ha visti crescere. Con cura sposta un mazzo di fiori bianchi lasciato a terra. Alza dei cartoni messi da qualcuno per coprire quella pozza di sangue che fa scivolare in un tombino, insieme all’acqua che continua a versarci sopra, come a voler cancellare quel crimine. “Certo che li conoscevo. Li ho visti crescere. Erano due ragazzi come tutti quanti gli altri”. Ripetere mentre continua a pulire. “Qui passano pure i parenti, mica possono vedere una scena simile”. Dice al marito che la aiuta. Un gesto, il suo, che diventa quasi un simbolo. “Lo faccio in segno di rispetto”. Ha aggiunto la donna. Nel quartiere nessuno si è accorto di nulla e nessuno ha sentito gli spari, le sirene dell’ambulanza e quelle delle gazzelle dei carabinieri. “Fabrizio è morto? Ma che me stai a dì”. Chiede una signora ad un amico della vittima “Sì è morto. Io ancora non ci credo. Questo è il suo cane” si tratta del pitbull che era in giro con l’uomo, quando è stato ferito da un colpo di pistola alla testa. “La situazione qui è pesante, basta guardarsi intorno”, si sfoga un’altra residente. E c’è chi minimizza. “La droga? C’è, ma come negli altri quartieri: da quelli più centrali a quelli più ghettizzati. Basta girare Roma per capire che è diventata una grande piazza di spaccio. Io lavoro a San Lorenzo e non potete capire lì com’è la situazione. Quello della droga è un problema che aumenta con la crisi”. C’è chi è sicuro che la droga non c’entri nulla. “Ma quale regolamento di conti, ma quale spaccio. E’ più una questione di gelosia. Erano innamorati tutti e due della stessa ragazza”. La tensione è molto alta nel quartiere e i residenti si coalizzano tra di loro. “Ve ne dovete andare. Dovete portare rispetto”. Continuano a ripetere ai giornalisti e alle forze dell’ordine. “La paura ad uscire di casa – aggiunge una donna - c’è ovunque, non solo in questo quartiere. Io vivo qui da anni e sono sempre uscita da sola. Non ho mai avuto problemi”. Intanto proseguono le indagini dei carabinieri del nucleo investigativo del gruppo di Frascati e della compagnia di Tivoli. Per ora non si esclude nessuna pista: da quella dell’agguato alla sparatoria tra le due vittime.
Leggi l'articolo completo su
Il Mattino