Esce per un quarto d'ora anche se sottoposto agli arresti domiciliari, commette una rapina e torna a casa. L'uomo è stato localizzato grazie all'Iphone appena rubato...
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Quando gli agenti del commissariato Porta Maggiore hanno contattato la vittima, questa ha raccontato loro di essere stata avvicinata da un uomo che, con una pistola in mano rivolta verso il basso, dopo averla minacciata di morte si è fatto consegnare il denaro, il telefono cellulare e l'orologio. Subito dopo si è dato alla fuga in direzione di via Bonafede, facendo perdere le proprie tracce. Grazie all'applicazione «trova iphone» i poliziotti sono riusciti a localizzare il telefono appena rubato nei pressi di via Vincenzo Tineo.
La coincidenza ha voluto che, presso lo stesso indirizzo, fosse scattato l'allarme per un «braccialetto elettronico» e dove gli agenti del Reparto Volanti stavano già effettuando i primi accertamenti. Non c'è voluto molto, per gli investigatori, a capire che le caratteristiche fornite dalla vittima corrispondevano perfettamente a quelle dell'uomo sottoposto agli arresti domiciliari, già a loro noto. Quando hanno bussato alla porta dell'abitazione l'uomo ha aperto tranquillamente la porta facendo entrare i poliziotti. Incalzato dalle domande degli agenti, W.E., romano di 41 anni, ha confessato di aver commesso la rapina riconsegnando anche la pistola, una riproduzione in plastica di quelle in dotazione alle forze di polizia, priva del tappo rosso.
Accompagnato negli uffici del commissariato Prenestino, riconosciuto senza ombra di dubbio anche dalla vittima, è stato arrestato per rapina aggravata ed evasione.
Il Mattino