Una marcia per «abbracciare» simbolicamente tutte le donne che sono costrette a prostituirsi, donne «crocifisse» il cui corpo viene sfruttato...
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Un'iniziativa alla quale lo stesso Papa Francesco ha invitato a partecipare nel corso dell'udienza generale del 5 aprile, esortando la comunità a «continuare l'opera in favore di ragazze sottratte alla prostituzione». «Ci sono alcuni mali nella nostra società che sono meno visibili di altri - spiega monsignor Augusto Paolo Lojudice - alcuni sono addirittura camuffati da "bene", o perchè ci sono sempre stati o perchè sembra che la stessa società non possa farne a meno. Noi crediamo che non ci siano mali inevitabili ma che ad ognuno possa esserci un termine, una conclusione, una fine: basta volerlo. Ma dobbiamo volerlo in tanti». Per questo la «Via Crucis per le donne crocifisse» attraverserà i quartieri di Roma con la maggiore presenza di ragazze in strada. «Uniamoci - invita Lojudice - perchè questa schiavitù sia vinta e debellata, anche grazie al nostro aiuto».
L'Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII, ente ecclesiastico internazionale che opera nel mondo dell'emarginazione, è presente in Italia e in circa 40 Paesi del mondo con oltre 600 case famiglia e strutture di accoglienza. A partire dal 1991 è impegnata contro il racket della prostituzione: settemila ragazze negli ultimi anni sono state salvate dalla strada grazie al servizio antitratta organizzato all'interno dell'Associazione.
Il percorso della Via Crucis partirà da ponte Spizzichino per poi attraversare la circonvallazione Ostiense proseguendo per largo Angelo Fochetti. La marcia farà tappa in via Cristoforo Colombo, via Eusebio Chini e via Augusto Franzoi per poi concludersi presso la Chiesa Santa Francesca Romana. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino