ROVIGO - A innescare l'indagine è stata una dipendente di un patronato al quale una donna si era presentata per la dichiarazione dei redditi. Quel giorno di marzo 2009 ha...
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Questa la ricostruzione a monte del processo che vede sotto accusa una italiana madre di due bambini, e il compagno marocchino, il loro patrigno. Quest'ultimo viene descritto come un uomo estremamente religioso, fedele ai dettami dell'Islam, molto tradizionalista. Anche l'italiana si è convertita, abbracciando la fede del compagno.
I due sono accusati di maltrattamenti ai danni dei due bambini, maschio e femmina. Viene ipotizzato il concorso, ma i ruoli sarebbero differenti. Il marocchino avrebbe concretamente messo in atto le condotte, picchiando brutalmente i figli della compagna, tenendo un atteggiamento minaccioso che li faceva vivere nella paura, costringendoli a restare inginocchiati sul pavimento per ore e in una occasione bruciando il dorso della mano della bimba con una forchetta scaldata poco prima sul fornello.
Alla madre invece viene contestato di non avere impedito la commissione di questi reati, dando anzi istruzione ai piccoli affinché non parlassero delle punizioni. Il capo di imputazione colloca i fatti sino a marzo 2009. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino