Sono più di mille le persone fermate ieri dalla polizia in Russia per aver partecipato alle manifestazioni contro l'aumento dell'età pensionabile organizzate...
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Tra i fermati durante le proteste ci sono anche molti collaboratori di Navalny (quelli ancora in libertà) come Ruslan Shaveddinov, ex portavoce della campagna elettorale di Navalny, e Dmitry Nizovceva, reporter del canale YouTube 'NavalnyLive', arrestato mentre stava facendo una diretta. «Non posso più continuare ad avere paura di protestare», ha raccontato Olga Sokolova, operaia 52enne che contava di andare in pensione fra tre anni e che ora rischia di dover aspettare fino a 60. Ed è forse questa la grande differenza della piazza di oggi: oltre ai giovanissimi sostenitori di Navalny in strada sono scesi anche i loro nonni. O perlomeno alcuni.
Il populista Vladimir Zhirinovsky, leader dei liberaldemocratici (solo di nome) e veterano della politica, si è presentato a piazza Pushkin per chiedere alla folla di «non violare la legge» e tornare a casa ma è stato pesantemente insultato (gli hanno lanciato persino una scarpa). Insomma, non una grande accoglienza per chi ha sempre fatto il pieno dei voti proprio fra gli elettori più anziani.
L'affluenza alle urne, modesta, racconta bene l'apatia elettorale dei russi, che ormai s'infiammano solo (ma non troppo) per la sola tornata che conta, quella per il Cremlino.
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Il Mattino