Russia, il ministero degli Esteri stila la «blacklist» del Regno Unito

Russia, il ministero degli Esteri stila la «blacklist» del Regno Unito
La Russia ha vietato l'ingresso di 49 giornalisti e funzionari della difesa britannici. I primi avrebbero diffuso false informazioni sulla guerra in Ucraina mentre i secondi...

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La Russia ha vietato l'ingresso di 49 giornalisti e funzionari della difesa britannici. I primi avrebbero diffuso false informazioni sulla guerra in Ucraina mentre i secondi avrebbero rifornito l’esercito ucraino con armi d’avanguardia.

Nelle ultime settimane i rapporti tra la Russia e il Regno Unito si sono inclinati.

Solo pochi giorni fa il ministero degli Esteri russo ha convocato l'ambasciatrice britannica a Mosca Deborah Bronnert per protestare contro le «offensive dichiarazioni» del premier Boris Johnson nei confronti del presidente Vladimir Putin. Johnson aveva affermato che Putin non avrebbe mai iniziato una guerra in Ucraina se fosse stato una donna e che l'operazione militare rappresentava «un esempio perfetto di mascolinità tossica».

Un clima teso che ha portato il ministero degli Affari Esteri della Federazione russa a prendere una discussa decisione.

Corrisponde a 29 il numero di giornalisti inseriti nella lista nera di Putin perché «coinvolti nella deliberata diffusione di informazioni false e unilaterali» sulla Russia e sugli eventi in Ucraina e Donbass, secondo il messaggio del ministero degli Esteri russo del 14 giugno. «Con le loro valutazioni parziali, contribuiscono anche a infiammare la russofobia nella società britannica», sottolinea il comunicato del ministero russo. I giornalisti coinvolti appartengono alle più importanti realtà mediatiche, tra cui Bbc, Sky News, Financial Times, Daily Telegraph, Independent e Guardian.

Mosca ha individuato anche venti ufficiali e altre cariche militari britanniche che sono legati all'industria della difesa e per cui è stato vietato l'ingresso in Russia. La motivazione è che sono «coinvolti nel prendere decisioni in merito alla fornitura di armi all'Ucraina». Tra i presunti «responsabili» il vicesegretario alla difesa del Regno Unito, il comandante della Royal Navy, tre membri del parlamento e i capi degli appaltatori della difesa Bae Systems e Thales.

Da sottolineare che finora il governo britannico ha offerto all'Ucraina più di 750 milioni di sterline (937 milioni di dollari, ndr.) in supporto militare, inclusi sistemi di difesa aerea, migliaia di missili anticarro, vari tipi di munizioni, centinaia di veicoli corazzati e altre attrezzature.

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Il Mattino