La pioggia battente non aveva arrestato la loro corsa. Nemmeno i fulmini che avevano iniziato a scintillare nel cielo avevano convinto l'arbitro a interrompere la partita: si...
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I ragazzi della Rubtsovsky Medical College e della Altaj State University continuavano a correre sotto il diluvio: l'arbitro aveva inizialmente interrotto la partita durante il primo tempo ma poi l'aveva fatta riprendere e, una volta scesi nuovamente in campo nel secondo, aveva deciso che si sarebbe andati avanti sino alla fine. Una scelta che da lì a poco tempo si sarebbe rivelata drammaticamente errata. I ragazzi erano intorno alla porta dove si stava per battere un calcio di rigore quando un lampo si è abbattuto sui pali metallici: sette ragazzi sono stati scaraventati a terra, ma fin da subito è stato chiaro che le condizioni di Alexey erano le più disperate.
«Ho iniziato a correre come un forsennato verso Alexey - ha raccontato Nikita Esin - Era lui il più vicino ai pali della porta. Sono stato il primo a soccorrerlo e mi sono subito reso conto che la situazione era grave: aveva ancora il battito cardiaco, ma aveva ustioni sul volto e la sua barba e i capelli erano carbonizzati». Un altro ragazzo ha raccontato i momenti concitati dopo che il fulmine è caduto sul campo: «C'era sangue. Siamo futuri medici e ci siamo resi conto subito che Alexey non ce l'avrebbe fatta. Abbiamo chiamato l'ambulanza, ma quando ho raccontato cosa era accaduto pensavano fosse uno scherzo».
A causa delle cattive condizioni della strada dopo il diluvio, l'ambulanza è rimasta impantanata e quando i medici sono riusciti a raggiungere il campo, Alexey, che nel frattempo era stato spostato sull'asfalto ed era stato abbandonato sotto la tempesta, era già morto. Altri tre ragazzi sono stati ricoverati in ospedale per ustioni: le loro condizioni sono stabili. Gli altri tre feriti sono stati dimessi. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino