Sarebbe stato un calcolo errato delle ferie che spettano ai piloti a far saltare oltre 18mila voli Ryanair tra novembre e marzo 2018. E se, invece, le 34 rotte sospese...
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Confrontando tariffe medie e costi di gestione delle compagnie low cost, gli analisti hanno stimato la redditività dei posti a sedere dei voli recentemente cancellati da Ryanair, rilevando la scarsa performance finanziaria proprio delle rotte sospese. Viene infatti registrata una perdita media di 8 euro per posto offerto sui voli cancellati contro un profitto medio di 3 euro in tutto il network Ryanair.
Ad esempio, ogni posto acquistato sulla Trapani-Trieste farebbe perdere alla compagnia un euro, che diventano due nella tratta opposta (Trieste-Trapani) e quattro verso Strasburgo (scalo di Karlsruhe-Baden-Baden). Non a caso, quindi, il paese più colpito dalle cancellazioni è l'Italia(l'origine o la destinazione di 15 delle 34 rotte annullate), seguito da Regno Unito (11 rotte), Germania e Grecia (10 rotte ciascuna) e Polonia (9 tragitti). 13 dei 34 percorsi annullati sono viaggi nazionali interni a questi mercati. Le basi più interessate sono Trapani (sette rotte), seguite da Amburgo, Sofia e Salonicco (cinque rotte ciascuna).
Considerando questi dati, quindi, si nota che "il 91% delle rotte cancellate fa registrare delle perdite a Ryanair, contro il 25% delle perdite derivanti dall'intera rete di collegamenti", spiegano gli esperti, insinuando che la compagnia irlandese abbia approfittato dell'attuale crisi per tagliare i settori più deboli del proprio network. Secondo gli studiosi infatti alcune delle rotte sospese da Ryanair erano già destinate alla chiusura ed è probabile che in futuro non verranno reintegrate. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino