Il caso di Sabrina Beccalli, la donna scomparsa vicino Crema a Ferragosto, potrebbe essere vicino a una svolta. L'amico sospettato di averla uccisa e averne nascosto il...
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La svolta, apprende l'ANSA, è stata decisa al termine dell'interrogatorio di garanzia di Alessandro Pasini, in carcere con l'accusa di omicidio e distruzione di cadavere. L'uomo questa volta non si è avvalso della facoltà di non rispondere davanti al gip Giulia Masci e ha risposto alle domande per circa un'ora e mezza. L'avvocato difensore, Paolo Sperolini, ha spiegato che «Pasini non ha confessato il delitto ma ha reso la sua versione».
È attesa per domani l'ordinanza del gip di Cremona, Giulia Masci, dopo l'interrogatorio di garanzia. Le attività di indagine, nonché le analisi del Ris nelle abitazioni di Pasini e della sua ex fidanzata oggi «hanno fornito elementi nuovi e interessanti che rinforzano l'accusa», dice il procuratore capo di Cremona, Roberto Pellicano.
La versione dei fatti fornita da Pasini non convince affatto gli inquirenti. Dopo la scena muta nel primo interrogatorio di mercoledì, nel pomeriggio in Carcere «Pasini ha risposto alle domande, ha dato la sua ricostruzione dei fatti, però non ha confessato e ha negato i reati», ha spiegato Pellicano. Il quarantacinquenne di Crema, con precedenti per spaccio di droga, rapina e resistenza, ha fatto una sola ammissione: aver usato e poi bruciato la Panda di Sabrina Beccalli. Anche perché una telecamera lo ha inquadrato avvicinarsi a quel luogo al volante e poi allontanarsi a piedi. Ma pure sulla spiegazione dei motivi per cui ha dato fuoco all'auto, chi indaga ha molte perplessità.
«Dica dove ha nascosto il corpo», è l'appello che i famigliari della donna, distrutti, con il loro avvocato, Antonino Ennio Andronico, avevano rivolto all'uomo sotto accusa, veicolato attraverso il legale che lo assiste, Paolo Sperolini. Ma ancora il giallo non è risolto, dopo giorni di ricerche tra campagne, canali artificiali e rogge nel Cremasco, in cui sono state trovate solo delle scarpe che potrebbero appartenere alla vittima.
Fra gli elementi su cui far luce c'è anche un messaggio WhatsApp inviato nella notte di Ferragosto dal telefono di Sabrina Beccalli.
Il Mattino