Sala contro Parisi Milano al fotofinish

Sala contro Parisi Milano al fotofinish
MILANO - Era il favorito, doveva vincere e ha vinto. Ma è stata tutt'altro che semplice la corsa di Beppe Sala alla conquista di Palazzo Marino e alla fine ha battuto...

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MILANO - Era il favorito, doveva vincere e ha vinto. Ma è stata tutt'altro che semplice la corsa di Beppe Sala alla conquista di Palazzo Marino e alla fine ha battuto Stefano Parisi con uno scarto di tre punti e mezzo, con un'astensione record che ha visto quasi un milanese su due disertare il ballottaggio. «Lavoreremo all'insegna del vero spirito ambrosiano», ha promesso il nuovo sindaco di Milano, che ha fatto i complimenti al suo avversario, sottolineando come la loro campagna sia stata all'insegna del fair play in puro stile meneghino.


Può finalmente festeggiare il manager prestato alla politica, corteggiato soprattutto dal presidente del Consiglio Matteo Renzi che solo alla fine dello scorso dicembre ha convinto Sala a candidarsi per la successione di Giuliano Pisapia e che ora potrà tirare un grosso sospiro di sollievo, visto che un'eventuale sconfitta a Milano avrebbe dato non pochi problemi al presidente del Consiglio e al Pd.

Molto conosciuto in città grazie a Expo ma non troppo amato dal popolo arancione che aveva ridato nel 2011 la città al centrosinistra, sembrava che lo scoglio delle primarie fosse per Sala il più difficile da affrontare ma così non è stato. Silvio Berlusconi, infatti, ha trovato il candidato che ha saputo riunire tutto il centrodestra con un profilo molto simile al suo e così quella che doveva essere una facile vittoria è diventata una partita molto aperta con il primo turno chiuso con neanche un punto di vantaggio. Ma alla fine «il calcio di rigore da tirare a Milano» di Matteo Renzi Sala l'ha segnato, aumentando il vantaggio rispetto a Parisi fino a tre punti e mezzo (51,7% contro 48,3%) ottenendo 264.000 voti, cioè oltre centomila in meno di quanti ne aveva presi Giuliano Pisapia.

L'affluenza al 51,4% rappresenta il dato più basso di sempre ed è lo specchio di una campagna elettorale che ha coinvolto molto poco la città, un dato di cui Sala non potrà non tenere conto. «Grazie a chi ha creduto in questa vittoria e ha portato a casa un risultato non scontato - ha commentato - Io mi sento portatore di una speranza a Milano e mi sento come chi è riuscito a fare una cosa straordinaria». Adesso subito al lavoro, perchè da sempre si è definito «un uomo del fare» e quindi il suo obiettivo è «riprendere il nostro programma e cercare di fare in modo che Milano possa avere tutto quello che abbiamo promesso». Domani andrà a mangiare in un asilo pubblico e da domani «le periferie saranno la nostra ossessione» perchè «fra cinque anni vogliamo vedere una città ancora un pò cambiata».


Intanto è già entrato a Palazzo Marino, assieme all'ex sindaco Giuliano Pisapia. «È una grande emozione - ha detto Sala - ma per come sono fatto io sto già pensando alle cose da fare. Altri cinque anni di governo aiuteranno a completare quello che è stato fatto nei cinque anni precedenti». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino