Parte il progetto «Salute e genere: il valore della differenza» realizzato nell'ambito dell'iniziativa regionale «Progettare la parità in...
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Nello specifico saranno organizzati un corso di formazione online accreditato ECM, attivo dal 19 marzo sul sito www.aretre.com/saluteegenere e un corso residenziale (RES) presso le ASST in base alle specifiche esigenze territoriali. Sono coinvolti nel progetto: ASST Bergamo Ovest, ASST Fatebenefratelli - Sacco Milano, ASST Lecco, ASST Papa Giovanni XXIII, ASST Rhodense, ASST Spedali Civili di Brescia, Fondazione IRCCS Cà Granda Ospedale Maggiore Policlinico. «Essere uomo o essere donna è importante dal punto di vista della salute poiché i fattori di rischio, la prevalenza e l'incidenza, l'insorgenza, l'espressione clinica, la storia naturale e l'approccio terapeutico ad una determinata patologia possono variare sensibilmente a seconda del sesso e del genere», afferma Francesca Merzagora, Presidente di Onda. «L'Osservatorio collabora da dieci anni con gli ospedali italiani attraverso il network Bollini Rosa, composto dagli ospedali - 248 in Italia di cui 68 in Lombardia - che offrono servizi dedicati alla prevenzione, diagnosi e cura delle principali patologie femminili, riservando particolare attenzione alle specifiche esigenze dell'utenza rosa. La formazione dei medici e delle operatrici e operatori psico-socio-sanitari coinvolti nel progetto sulla medicina di genere permetterà di contribuire a migliorare la presa in carico delle donne e a costruire un linguaggio comune tra gli operatori. Il progetto intende promuovere anche una cultura di rete locale e di integrazione tra servizi delle ASST, delle AST, dei Comuni, delle Associazioni e del territorio come metodologia di intervento permanente. Tale obiettivo viene perseguito attraverso il coinvolgimento, nel processo di rete, degli organismi presenti nei territori comunali in cui si attueranno le attività. La promozione di azioni di rete è un punto fondamentale del progetto al fine di innescare processi virtuosi volti a capitalizzare e promuovere interazioni costanti tra gli attori chiamati ad intervenire per assistere le donne. Inoltre ci si pone l'obiettivo, informando le donne sui servizi esistenti sul territorio, di migliorare il livello di attenzione alla prevenzione delle principali patologie». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino