Il segreto della lunga vita sta nei geni o in uno stile di vita sano? Uno studio americano sembra propendere per un maggior peso del Dna, almeno fra i 'super nonni' che...
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Un'eredità che si trasmette ai figli: mentre la prole di chi vive fino a 90 anni ha una probabilità di raggiungere la stessa età dei genitori solo 1,7 volte maggiore rispetto ai coetanei con madri o padri meno longevi, i figli di chi arriva a 95 anni hanno chance 3,5 volte superiori di imitare i genitori; quelli di chi compie 100 anni hanno una probabilità 9 volte maggiore di raggiungere lo stesso traguardo, e per i figli di chi celebra 105 compleanni è addirittura 35 volte più facile seguire le orme di mamma o papà. Famiglie di ultracentenari 'seriali'. Forse fortunate, ma molto rare, tengono a precisare gli autori della ricerca pubblicata sul 'Journal of Gerontology: Biological Sciences'.
Gli studiosi hanno analizzato i dati dei 1.500 partecipanti al 'New England Centenarian Study' del Boston Medical Center, il più grande lavoro al mondo condotto sui centenari e le loro famiglie. La conclusione è che un conto è invecchiare fino a 90 anni, un altro è arrivare ai 105. "Sono due condizioni drammaticamente diverse - avvertono i ricercatori - frutto di un'influenza genetica molto diversa".
Se "per molto tempo, sulla base di studi effettuati sui gemelli negli anni '80 e nei primi anni '90, si pensava che i geni influenzassero la longevità per un 20-30% e che la quota restante dipendesse dall'ambiente, dalle abitudini di vita o dalla fortuna - ricordano gli scienziati - questo e altri studi su persone molto più anziane (e rare) indicano che l'assetto genetico ha un ruolo sempre maggiore, specie dopo i 100 anni". Un po' come a dire che vivere sano è sacrosanto, ma forse accanirsi è inutile: il segreto di una vita ultrasecolare sta nella carta d'identità dei genitori e degli altri avi dell'albero genealogico. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino