Salvini: «Nessun golpe giudiziario, non sono un rapitore o un assassino»

Salvini: «Nessun golpe giudiziario, non sono un rapitore o un assassino»
Fa un deciso dietrofront Matteo Salvini dopo lo show in diretta Facebook di ieri nel quale aveva attaccato i magistrati dopo aver ricevuto l'avviso dalla Procura di Palermo....

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Fa un deciso dietrofront Matteo Salvini dopo lo show in diretta Facebook di ieri nel quale aveva attaccato i magistrati dopo aver ricevuto l'avviso dalla Procura di Palermo. Il vicepremier parla a Cernobbio dopo aver provocato le forti reazioni dell'Anm e persino degli alleati Pentastellati.


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«Nessun golpe giudiziario, rispetto il lavoro di tutti. Non mi tolgono il sonno, vado avanti a lavorare per fare quello che gli italiani mi chiedono di fare»: Matteo Salvini torna sulla polemica che si è scatenata ieri dopo l'attacco del ministro dell'Interno alla magistratura.
 

«Aspetto con curiosità le sentenze che mi riguardano, sono disponibile ad andare a Palermo a piedi per spiegare. Che io sia un sequestratore fa sorridere molti ma non sono al di sopra della legge e se lo sono ne trarrò le conseguenze». E ancora: «Conto di fare per almeno 5 anni il lavoro di ministro dell'Interno, senza essere considerato un assassino o un rapitore».


Il vicepremier all''arrivo dell'avviso di garanzia con l'accusa di sequestro di persona per la vicenda della nave Diciotti, aveva aperto la busta in diretta Facebook e dopo aver letto l'atto della Procura di Palermo ricevuto dalle mani dei carabinieri al Viminale dichiarato: «Qui c'è la certificazione che un organo dello Stato indaga un altro organo dello Stato, con la piccolissima differenza che questo organo dello Stato, pieno di difetti e di limiti, per carità, è stato eletto, altri non sono eletti da nessuno».

Il ministro grillino della giustizia, Alfonso Bonafede, dopo aver a lungo taciuto, a fine giornata ha rotto gli indugi e chiesto all'alleato di governo di non tornare agli anni della Seconda Repubblica. Lo stesso hanno fatto anche il vicepresidente del Csm Giovanni Legnini e l'Anm.

«Un politico, un ministro che recita su Facebook scenate del genere dovrebbe scusarsi immediatamente». E l'atto di accusa del capogruppo del M5S al Comune di Palermo Ugo Forello, che con i consiglieri comunali Giulia Argiroffi e Antonino Randazzo critica duramente l'intervento del vicepremier su Facebook dopo l'avviso di garanzia per sequestro di persona sgravato. «La magistratura di Palermo e quella italiana devono avere il massimo rispetto, soprattutto da persone che ricoprono ruoli istituzionali di grande importanza - dicono- I giudici non perseguono il fine di raccogliere il consenso popolare e agire secondo il sentire dei potenti di turno, ma devono applicare la legge in modo uguale per tutti». E concludono: «Tutto ciò è fondamentale per garantire lo stato di diritto, la giustizia e l'equità».

 
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Il Mattino