Città del Vaticano – Il crocifisso appeso ad un muro oppure appeso al collo non è di certo un simbolo da strumentalizzare. «La croce è segno santo...
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Ai fedeli raccolti in piazza san Pietro, tutti a debita distanza e con la mascherina, così come a quelli collegati in tv, Bergoglio spiega che «l’impegno di “prendere la croce” diventa partecipazione con Cristo alla salvezza del mondo. Pensando a questo, facciamo in modo che la croce appesa alla parete di casa, o quella piccola che portiamo al collo, sia segno del nostro desiderio di unirci a Cristo nel servire con amore i fratelli, specialmente i più piccoli e fragili».
Il crocifisso - continua a spiegare - ha a che fare con la volontà di «rinunciare a se stessi», li che non significa un cambiamento superficiale, ma una conversione, un capovolgimento di valori. «L’altro atteggiamento è quello di prendere la propria croce. Non si tratta solo di sopportare con pazienza le tribolazioni quotidiane, ma di portare con fede e responsabilità quella parte di fatica e di sofferenza che la lotta contro il male comporta. La vita dei cristiani è sempre una lotta. Lottare contro il cattivo spirito, contro il male».
Due anni fa, dopo avere regalato ai pellegrini presenti a San Pietro una copia del Vangelo e, alcune domeniche dopo, una scatola contenente la “Misericordina”, Papa Francesco aveva fatto una nuova sorpresa a chi era in piazza. Al termine della preghiera mariana, dopo i diversi saluti, Francesco aveva annunciato che avrebbe donato un “Crocifisso” in metallo argentato accompagnato da un cartoncino con la scritta: «Nella Croce di Cristo c’è tutto l’amore di Dio, c’è la sua immensa misericordia».
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Il Mattino