Salvini a Mosca tra selfie e regali: «Io qui come a casa. Sanzioni alla Russia? Inutili»

«Basta sanzioni». E' questo il grido che ha contrassegnato il bagno di folla di Matteo Salvini tra gli imprenditori italiani che operano in Russia, tra selfie...

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«Basta sanzioni». E' questo il grido che ha contrassegnato il bagno di folla di Matteo Salvini tra gli imprenditori italiani che operano in Russia, tra selfie e regali proibiti, come insaccati e parmigiano invecchiato 40 mesi.

 

Il vicepremier a Mosca, guest-star dell'assemblea generale di Confindustria Russia, trova la suà platea e ribadisce che le misure anti-russe votate da Bruxelles sono «una follia». E rinnova così il suo appoggio a Vladimir Putin, che oggi si trova a Sochi per incontrare il presidente egiziano al-Sisi. Salvini non ha potuto quindi incontrare direttamente il presidente russo ma, secondo alcune fonti bene informate, sarebbe comunque rimasto a Mosca in serata per una serie di colloqui a cena con esponenti della nomenklatura moscovita e del Cremlino. Uno dei temi affrontati, sempre secondo le fonti, sarebbe quello di verificare la solidità della sponda russa alla luce degli altrettanto delicati e importanti rapporti con gli Stati Uniti.

«Il premier - scherza Salvini - la prossima settimana dovrà venire qui a firmare accordi per qualche miliardo, oggi sono qui per parlare con gli imprenditori, non per incontri politici».

Giuseppe Conte la settimana prossima vedrà infatti Vladimir Putin al Cremlino, «prima visita ufficiale a Mosca di un presidente del Consiglio italiano dal 2002», ci tiene a precisare il vice ministro degli Esteri Alexander Grushko nel suo discorso di saluto a Salvini. «Apprezziamo - ha ribadito - la posizione del governo italiano sulla normalizzazione dei rapporti con la Russia».

Sul punto il vice premier e ministro dell'Interno non le manda certo a dire. «Contiamo che a Bruxelles siano abbastanza intelligenti da capire che hanno esagerato e che fra Ue, Italia e Russia bisogna tornare ad avere buoni rapporti», dice il titolare del Viminale. Il leader del Carroccio - che con la Russia ha rapporti ormai consolidati e che lo scorso luglio, in occasione della finale dei Mondiali ha avuto, stando a una fonte bene informata, un breve incontro privato con Putin - si dice d'altra parte «a casa propria in Russia», più che «in certi paesi d'Europa». Germania e Francia, è il ragionamento di Salvini, sostengono le sanzioni e guadagnano quote di mercato in Russia, a svantaggio dell'Italia.


Ecco perché il presidente di Confindustria Russia, Ernesto Ferlenghi, si è detto grato al vice premier per aver accettato l'invito e portare così «incoraggiamento» agli imprenditori italiani che operano qui. «Ci crediamo - spiega - ma abbiamo bisogno del sostegno del nostro Paese». Salvini, dal canto suo, ha promesso di voler fare tutto il possibile per sostenere il sistema-Italia, che negli anni scorsi «è mancato».
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Il Mattino