Governo, nasce gruppo «europeista» al Senato. No di Lady Mastella: «Mai con De Falco»

Governo, al Senato nasce il gruppo «europeista». Lady Mastella si ritira: «Mai con De Falco»
Sandra Lonardo Mastella si chiama fuori: non sarà parte del gruppo di "volenterosi" in Senato. «Non posso stare con De Falco», dice la...

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Sandra Lonardo Mastella si chiama fuori: non sarà parte del gruppo di "volenterosi" in Senato«Non posso stare con De Falco», dice la parlamentare, moglie dell'ex ministro della Giustizia oggi sindaco di Benevento. Il gruppo "europeista" a palazzo Madama è fermo a 10 senatori, insufficienti per fare a meno di Renzi in un ipotetico Conte-ter. Alla Camera, invece, il gruppo ha 15 deputati. 

«Noi stiamo lavorando sul territorio per fare un nuovo movimento politico che si chiama 'Meglio noi per l'Italia', che nascerà fuori dal Parlamento...», spiega la senatrice Lonardo (Misto) all'Adnkronos. I cosiddetti "responsabili", secondo Lonardo, hanno cambiato le carte in tavola all'ultimo momento con l'inserimento nel simbolo 'Centro democratico' di Bruno Tabacci. «Non c'era un progetto politico - dice lady Mastella - e una volta visto in faccia chi voleva aderire la vedevo davvero dura... Ho ricevuto una telefona ieri nel corso della quale mi invitavano a fare parte di questo nuovo gruppo 'Europeisti-Maie'. Io ho risposto che andava bene, perché sono sempre pronta a sedermi al tavolo con chi vuole costruire qualcosa per il Paese. Poi arrivo all'incontro e mi dicono che nel simbolo c'è il Centro Democratico. E io: "ma chi l'ha deciso?". Mi rispondono: "De Falco e tutti sono d'accordo". Allora io non ci sto, faccio presente che non mi va bene, perché così al nascente gruppo si dà una connotazione partitica, non politica».

Lady Mastella spiega la sua 'contro-proposta': «Propongo di aggiungere anche 'Noi campani'», il simbolo utilizzato alle regionali in Campania, che «rappresenta una realtà territoriale importante, con due consiglieri regionali e che ha ottenuto il doppio dei voti del Centro Democratico di Tabacci... Con questa aggiunta, del resto, non offendevamo nessuno. 'Noi campani', lo ripeto, rappresenta una realtà territoriale consolidata. Due sono le cose: o mi accoglievano come componente politica, oppure 'tornavamo al progetto iniziale, con il solo Maie, che raccoglieva tutte le sensibilità politiche. Mi hanno fatto notare che non si poteva fare. E io me ne sono andata, perché così si faceva un qualcosa non di ampio respiro politico, ma qualcosa con una forte connotazione partitica».

Non solo, avverte l'ex azzurra: «Unitamente a questo, insisto, visto la compagine che sedeva allo stesso tavolo, la vedevo dura che potesse nascere un progetto politico da un altro gruppo Misto... Onestamente, io e De Falco non possiamo fare insieme un progetto politico...». Ora cosa farà? «Resto nel Misto dove sono», assicura Lonardo, che si dice pronta a dare la fiducia a un Conte ter: «Se si dovesse formare un nuovo governo Conte, io ci sarò, avrà la mia fiducia». Da qui l'appello a «Conte e Renzi ad andare oltre e a trovare un accordo, per il bene del Paese». 

Senato, ecco il gruppo dei 10 "volenterosi"

Intanto, nel giorno in cui si aprono le consultazioni al Quirinale, la nascita del gruppo dei cosiddetti Costruttori in Senato è stata formalizzata. Il contenitore servirà a sostenere un nuovo governo guidato da Giuseppe Conte. In termini numerici però, al momento, il gruppo non modifica gli equilibri tra maggioranza e opposizione visto che i 10 membri che lo compongono hanno già votato la fiducia al governo in occasione dell'ultimo passaggio parlamentare.

Ne fanno parte tra gli altri i senatori del Maie, gli ex Fi Maria Rosaria Rossi e Andrea Causin, ma per raggiungere la quota di 10 tappa obbligata per la costituzione del gruppo è stato necessario coinvolgere il Pd con la senatrice Tatiana Roijc andata in «soccorso» degli Europeisti. L'obiettivo del gruppo è quello di favorire nuovi passaggi dall'opposizione in maggioranza, in modo da rafforzare l'area di governo.

Chi invece si chiama ancora fuori è l'Udc: «Un Esecutivo con qualche stampella è un'operazione di Palazzo - dice Antonio De Poli - noi come forza di centrodestra auspichiamo un governo solido». 

Il governatore della Liguria Giovanni Toti vedrà gli esponenti di Cambiamo!, ufficialmente indisponibili a sostenere un Conte ter. A ribadire la posizione del centrodestra ci pensa poi il leader della Lega Matteo Salvini: «La via maestra se non c'è un governo all'altezza è il voto».

Dopo un confronto aperto sui temi e le proposte che abbiamo portato avanti fin dall'inizio del nostro mandato parlamentare, abbiamo deciso di aderire alla componente del Gruppo Misto Centro Democratico», annunciano le deputate del Gruppo Misto Piera Aiello e Alessandra Ermellino, elette nel M5S. La componente Cd del Misto con le nuove entrate arriva a quindici deputati. «Un sostegno - spiegano Aiello ed Ermellino - che nasce dalla certezza che le nostre battaglie non saranno ostacolate e che anzi acquisiranno maggior forza politica. La lotta alla criminalità organizzata e il sostegno incondizionato alle istituzioni e alle politiche antimafia, la sicurezza della Repubblica e delle sue strutture e reti strategiche, l'efficienza sanitaria, il rafforzamento del ruolo geopolitico del Paese e la giustizia sociale saranno i cardini del progetto che in questa componente intendiamo rappresentare e portare avanti». «Non si tratta quindi di un appoggio incondizionato né di un sostegno a un progetto di sopravvivenza politica di corto respiro. Non abbiamo chiesto nomine né poltrone. Piuttosto il rilancio di una visione che non può conciliarsi con il sovranismo e tantomeno può sperare di concretizzarsi in seno a un governo debole e privo di un chiaro orizzonte politico. È questa la prospettiva che ha motivato la nostra decisione», concludono.

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Il Mattino