Un braccio di ferro destinato a durare ancora a lungo. Sulla governance della sanità campana la strada appare oggi pericolosamente in salita, e non solo per le violente...
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Dalla Capitale, però, giurano che non è così e che alla base di tale scelta ci sono altre motivazioni. Una in particolare: la Regione è direttamente coinvolta in un’inchiesta della magistratura sulle nomine nella sanità (Enrico Coscioni, consigliere del governatore per la salute, è indagato con l’accusa di tentata concussione per presunte pressioni ai manager di Asl e ospedali). E allora, per ragioni di opportunità, si è portati ad escludere lo scenario immaginato dall’ex sindaco di Salerno. Ecco la motivazione che potrebbe essere utilizzata per la bocciatura, legata in realtà soprattutto a equilibri e valutazioni politiche più che di natura giudiziaria. Per questo, è il ragionamento che si fa a Roma, ha paradossalmente maggiori chance l’ipotesi di una sostituzione degli attuali commissari (Joseph Polimeni e Claudio D’Amario) con altri commissari che l’affidamento di tali poteri a De Luca.
Se dunque, come sembra, si manterrà l’attuale schema di governance (con la separazione dei poteri tra Regione e struttura commissariale), ci sarà un altro problema da affrontare: la convivenza tra De Luca da un lato e Polimeni e D’Amario dall’altro, visto che i rapporti sono ormai compromessi. Del resto da mesi l’ex sindaco di Salerno non fa sconti ai commissari di governo (oltre a contestare lo strumento dei poteri straordinari), accusati di aver emanato centinaia di decreti senza guardare ai reali bisogni del servizio sanitario. Polimeni e D’Amario, dal canto loro, hanno respinto al mittente le critiche puntando invece il dito contro la Regione e le Asl che ad oggi non hanno attuato molti dei decreti da loro firmati. È uno scontro istituzionale senza precedenti, che alimenta le incertezze e crea notevoli preoccupazioni tra gli operatori del comparto, i quali hanno piuttosto bisogno di chiarezza. A complicare la situazione sono, poi, le fibrillazioni esplose tra la Regione e il ministero della Salute.
Come uscire da questo stallo? Se la soluzione dell’affidamento dei poteri commissariali a De Luca non viene considerata percorribile e se la convivenza tra il governatore e i commissari sembra impossibile, si tratta di cercare una terza via. Non si esclude nulla, neppure la sostituzione di Polimeni e D’Amario con altri tecnici, magari maggiormente graditi a Palazzo Santa Lucia. Sarebbe, questa, una possibile mediazione tra le istanze della Regione e la posizione del ministero della Salute, che al momento appare su questo tema assolutamente intransigente. E il ritorno ai poteri ordinari? La deadline fissata da De Luca è la fine del 2017. Da Roma non si sbilanciano sui tempi, tuttavia chiedono risultati non solo sul versante dei conti ma anche su quello dei livelli essenziali di assistenza: in quest’ultimo caso l’impresa sarà più ardua perché la Campania è oggi fanalino di coda dell’Italia. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino