Stessa zona, stesso bus. Colpito da una sassaiola, a due passi dallo spiazzo romano in cui l'autista del 786 ha preso di mira un pedone, schiacciandolo sul muso del suo...
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«Sul bus i cani non salgono»: la lite, poi l'autista Atac lo investe
Ma chi li sceglie gli autisti?
Dal quartier generale di via Prenestina è già partita una richiesta alla Polizia locale. Per ottenere un numero maggiore di agenti nel quartiere, diventato ormai pericoloso per i dipendenti. Sia ai capolinea che nei paraggi. Perché la situazione si è fatta improvvisamente incandescente.
Nei depositi di periferia si respira un'ariaccia, non solo in quello del 786, dove logicamente il clima nelle ultime 48 ore è estremamente pesante. Molti autisti hanno iniziato a dichiarare guasti in sequenza. Risultato: le corse sono diminuite. E di parecchio. Anche le forze dell'ordine seguono la vicenda da vicino, attente a ogni segnalazione. Così come ai piani alti dell'Atac.
«VETRI IN FRANTUMI»
C'è un episodio in particolare che ha alzato il livello di guardia. In via Casetta Mattei, un autobus 786 proveniente dal capolinea di largo Cesare Reduzzi, proprio come quello del video, è stato bersagliato di sassi, che hanno colpito «il vetro del lato posteriore sinistro, mandandolo in frantumi». Tutto raccontato nei bollettini interni della municipalizzata, circolati anche tra gli operatori delle rimesse.
La società del Campidoglio si è mossa subito, va detto. E ha spedito la segnalazione alla Municipale, chiedendo un rafforzamento dei contingenti di vigili già impiegati nelle fermate considerate pericolose. Una richiesta che il Comando generale dei caschi bianchi sembra intenzionato ad accogliere.
GLI ALTRI QUARTIERI
Si sposterà su Corviale, insomma, la sperimentazione partita lo scorso 18 febbraio, quando gli agenti hanno iniziato a tenere d'occhio sei capolinea (piazza dei Cinquecento, Anagnina, Verano, Laurentina, Lido Centro e piazza Mancini). Un test, voluto dal comandante Antonio Di Maggio, che ha dato buoni esiti finora. Tanto che il progetto dovrebbe essere progressivamente allargato, prevedendo la sorveglianza di quattordici zone, comprendendo quindi anche Ponte Mammolo, Tiburtina, Grotte Celoni, piazzale Clodio, largo Preneste, piazzale dell'Agricoltura, Cornelia, Monte Mario e l'area dell'ex manicomio di Santa Maria della Pietà. L'obiettivo è «garantire una maggiore sicurezza ai passeggeri e agli autisti delle tratte più critiche». E ora nella black list finisce anche Corviale. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino