Rischi di infiltrazioni mafiose e bassa qualità delle opere con le norme sui subappalti contenute nel decreto 'Sblocca cantieri'. Il presidente dell'Anac...
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Sblocca cantieri, salta il silenzio assenso: arrivano commissari e subappalto facile
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E mentre il Parlamento, discute del decreto, la normativa finisce anche nel mirino della Corte dei Conti: troppe deroghe, troppe continue modifiche, troppi cambiamenti in corso d'opera, un vero ginepraio, che lascia spesso «sgomenti» gli operatori, soprattutto negli enti locali. Tra le cause del blocco degli investimenti, la Corte dei Conti elenca dunque anche questa: l'assenza di «ordinarietà», di regole semplici e stabili nel tempo, comprensibili e applicabili da tutti. Il presidente dei magistrati contabili, Angelo Buscema, coglie l'occasione - di fronte alla platea dei costruttori dell'Ance - per dare i suoi suggerimenti e lo fa in modo ancora più deciso rispetto all'audizione in Senato di appena pochi giorni fa. «Torniamo all'ordinarietà, dà certezza. Sono più le deroghe che le regole, ma le deroghe quando diventano prevalenti non aiutano nessuno», sottolinea, non nominando però mai direttamente i commissari straordinari previsti dal decreto, che potranno agire proprio in deroga alla legge e con poteri di stazione appaltante. L'Ance sembra sulla stessa linea: «vogliamo le regole ma che siano semplici, facilmente comprensibili. - afferma il presidente, Gabriele Buia - Non possiamo pretendere che gli ingegneri o gli architetti siano giuristi. Abbiamo sedimentato normative e decreti e ormai anche la pubblica amministrazione non sa più come fare».
La programmazione delle infrastrutture strategiche, del resto, è stata modificata 5 volte negli ultimi 8 anni, con continui ripensamenti sulle priorità da finanziare «deleteri» per il settore.
Il Mattino