Scarcerato lo stupratore della Circum, l'ira di Di Maio: «È una vergogna». Anm: «Parole lesive»

Scarcerato lo stupratore della Circum, l'ira di Di Maio: «È una vergogna». Anm: «Parole lesive»
«Due dei presunti stupratori della giovane violentata a inizio marzo in un ascensore della Circumvesuviana sono stati scarcerati e sono tornati in libertà. Proprio...

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«Due dei presunti stupratori della giovane violentata a inizio marzo in un ascensore della Circumvesuviana sono stati scarcerati e sono tornati in libertà. Proprio oggi c'è stata la seconda scarcerazione, disposta dal Tribunale del Riesame. Ora, non sta a me entrare nel merito della decisione presa, ma permettetemi di dire che è una vergogna che, a poche settimane dalla violenza, due di quei tre delinquenti siano già liberi di andarsene in giro a farsi i cavoli propri». Lo scrive su Facebook il vicepremier e ministro Luigi Di Maio, commentando la seconda scarcerazione nell'inchiesta sulla violenza sessuale ai danni di una ragazza di 25 anni avvenuta in un ascensore della stazione di San Giorgio a Cremano della Circumvesuviana.

 
«Non possiamo nemmeno immaginare come si sia sentita e come si senta ancora oggi la ragazza dopo quel terribile episodio - osserva Di Maio - L'impatto psicologico deve essere stato devastante e chi dovrebbe pagare viene rimesso in libertà? Io una cosa del genere non posso accettarla. Non la accetto da essere umano. Ho sentito nei giorni scorso la mamma della giovane ed è ovviamente distrutta anche lei. Come si può?». «È evidente che c'è qualcosa che non va in questo Paese. Chi compie uno stupro, per quanto mi riguarda, deve passare il resto dei suoi giorni in carcere! Ognuno ha diritto di difendersi, lo prevede il nostro ordinamento giuridico, ma chi è accusato di violenza sessuale contro una donna deve poterlo fare dal carcere!», conclude Di Maio. 


Non tarda ad arrivare la risposta dei magistrati: «La decisione del Tribunale del Riesame di Napoli sulla vicenda accaduta a San Giorgio a Cremano è stata commentata dal Ministro Di Maio con dichiarazioni lesive delle prerogative della magistratura, oltre che non opportune per le modalità e i toni e piuttosto sbrigative perché esprimono una valutazione affrettata su un dispositivo di un provvedimento senza attenderne le motivazioni e perché attribuiscono all'azione dell'Autorità Giudiziaria, in modo inaccettabile oltre che incomprensibile, effetti distorsivi presenti nel nostro Paese. I meccanismi processuali sono fatti di regole e scansioni temporali precise e rigorose che i magistrati applicano in modo altrettanto rigoroso. Ogni valutazione affrettata dei provvedimenti dei magistrati e la scarsa considerazione di quelle regole rende un cattivo servizio ai cittadini, perché disinformano e delegittimano la magistratura, conseguenze che tutti dovrebbero concorrere ad evitare, specialmente chi ricompre importanti incarichi di Governo». È quanto afferma con una nota la Giunta Esecutiva Centrale dell'Associazione Nazionale Magistrati. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino