Cinque giorni di sciopero, dal 21 al 25 ottobre. Un'intera settimana in cui gli avvocati penalisti italiani si asterranno dalle udienze per protestare contro la riforma della...
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L'iniziativa, già annunciata sabato dal presidente dell'Unione delle Camere penali, Gian Domenico Caiazza, al termine dei lavori degli stati generali sulla riforma dell'ordinamento giudiziario, è stata formalizzata oggi da una delibera della giunta. Nel documento approvato i penalisti ricordano di avere fin dall'inizio denunciato con forza che «quella riforma della prescrizione rappresenta una delle pagine più sciagurate della deriva populista e giustizialista del nostro Paese» perché «afferma il principio, manifestamente incostituzionale, secondo il quale il cittadino, sia esso imputato che parte offesa del reato, possa e debba restare in balia della giustizia penale per un tempo indefinito».
Una denuncia alla quale «si è associata l'intera comunità dei giuristi italiani, se è vero che oltre 150 docenti di diritto penale, processuale e costituzionale, e finanche presidenti emeriti della Consulta, hanno sottoscritto il nostro appello con il quale evidenziavamo al Presidente della Repubblica, al momento della promulgazione di quella legge di riforma, i plurimi profili di incostituzionalità».
L'entrata a regime delle norme, osserva l'Ucpi, richiamando anche le posizioni assunte dall'Associazione nazionale magistrati e dal Consiglio superiore della magistratura, «determinerebbe un disastroso allungamento dei tempi dei processi, soprattutto a partire dal grado di Appello, giacché verrebbe a mancare la sola ragione che oggi ne sollecita la celebrazione.
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Il Mattino