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«Le Regioni hanno chiesto al governo una deroga per gli studenti, affinché possano, ancora per qualche giorno, prendere i mezzi pubblici senza il Green pass: ci sembra una richiesta di buon senso» dice il governatore della Calabria, Roberto Occhiuto. «Sulla scuola c’è un bug: gli studenti possono entrare in classe senza Green pass, ma non possono usare i mezzi pubblici» osserva il governatore del Veneto, Luca Zaia. Cosa sta succedendo? Da ieri è obbligatoria la certificazione verde semplice (quella che si ottiene con il vaccino, il superamento dell’infezione e il test antigenico) anche per salire su bus, metro, tram e treni regionali.
Questo vale per chi ha più di 12 anni e quindi il provvedimento colpisce anche gli studenti che usano i mezzi per andare a scuola. Secondo le Regioni, l’applicazione così rigorosa della regola del Green pass è poco saggia perché in quella fascia di età (12-17 anni) la campagna vaccinale è iniziata più tardi, sono ancora numerosi i ragazzi senza Green pass. Vero è che vale quello semplice, ma diventa complicato sottoporsi a un test ogni due giorni per prendere il bus che ti porta a scuola. Osserva il presidente della Calabria: «Diamoci ancora un po’ di tempo per mettere a regime il sistema ed evitiamo di far perdere giorni di scuola agli studenti. Lo abbiamo chiesto al governo insieme agli altri presidenti di Regione, speriamo che l’esecutivo se ne faccia carico».
Pronta ad accogliere la richiesta dei governatori Mariastella Gelmini, ministro per gli Affari Regionali.
A Catania, però, una studentessa non è stata lasciata salire sull’autobus di linea perché, nonostante fosse in regola con la prima dose, non aveva ancora ricevuto il Green pass.
Stando agli ultimi dati sulla campagna vaccinale, ad oggi tra i 12 e i 19 anni il 23,5 per cento non ha ricevuto neppure una dose, dunque ci sono circa 1,1 milioni di studenti che non possono ottenere il Green pass salvo che non si sottopongano, ogni due giorni, al tampone (in realtà la cifra è più bassa perché c’è anche una quota di ragazzi che ha superato l’infezione e dunque ha diritto alla certificazione verde). In attesa di trovare una soluzione per chi va a scuola con i mezzi pubblici, ma non ha il Green pass da vaccino o da guarigione, in rete, soprattutto nelle chat di Telegram della galassia no vax, prendono forza forme di trasporto alternativo come il car pooling (lodevole come strumento per rispettare l’ambiente, meno per evitare di vaccinarsi). Questa iniziativa è stata denunciata da molti genitori.
Di cosa si tratta? Il gruppo pubblicizza un fantomatico servizio di Trasporti urbani solidali per no pass e no vax che offre passaggi in automobile a chi da oggi non può usare il trasporto pubblico. Rinchiudere all’interno della stessa automobile persone non vaccinate è la soluzione ideale per fare circolare il virus il più rapidamente possibile, causando focolai tra i ragazzi con conseguente ricorso alla Didattica a distanza e possibili contagi di soggetti fragili.
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