Con il primo gennaio 2017 sono entrate in vigore le nuove norme sull’omologazione dei nuovi seggiolini per auto, pensate per aumentare la sicurezza dei più piccoli,...
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Cambiano, però, alcuni criteri sull’uso generale dei sistemi di ritenuta per i più piccoli, in particolare per quanto riguarda i parametri per la scelta dei seggiolini e l’uso degli adattatori, i cosiddetti “rialzi”. Con l’inasprimento degli standard di sicurezza in auto, i cuscinetti senza braccioli da appoggiare sui sedili per sollevare il bimbo ad altezza delle cinture di sicurezza, in precedenza consentiti per bimbi tra i 15 e i 36 kg (spesso utilizzati nella fascia 4-6 anni), da gennaio sono vietati sino ai 125 cm di altezza. Questo soprattutto per fare sì che le cinture vengano correttamente sistemate intorno a spalle e torace del bimbo, e non ad altezza collo, un punto particolarmente pericoloso in caso di urto. La nuova normativa vieta inoltre l’uso di rialzi o l’omologazione di seggiolini senza schienale per bambini di statura inferiore ai 125 cm: quelli ancora in circolazione resteranno validi sino all’estate, quando entrerà in vigore la R129-02, che non ne consente più la vendita. L’altezza diventa dunque il criterio fondamentale per la scelta del seggiolino, sostituendo il peso. E sulla statura il codice della Strada, all’articolo 172, parla chiaro e non viene modificato: “I bambini di statura inferiore a 1,50 m devono essere assicurati al sedile con un sistema di ritenuta per bambini, adeguato al loro peso, di tipo omologato”.
Se la norma non viene rispettata, scatta una multa di 81 euro e la perdita di 5 punti sulla patente.
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Il Mattino