Belgrado, violenti scontri: agenti feriti, 35 arresti. Il Cremlino: «L'Occidente fomenta i disordini»

"La Serbia contro la violenza", maggior cartello dell'opposizione, aveva organizzato una manifestazione antigovernativa per denunciare i presunti brogli nelle elezioni parlamentari e amministrative del 17 dicembre

Belgrado, violenti scontri: agenti feriti, 35 arresti. Il Cremlino: «L'Occidente fomenta i disordini»
A Belgrado si è conclusa nella tarda serata di ieri la protesta violenta dell'opposizione, i cui sostenitori hanno assediato per ore la sede del Municipio cercando a...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

A Belgrado si è conclusa nella tarda serata di ieri la protesta violenta dell'opposizione, i cui sostenitori hanno assediato per ore la sede del Municipio cercando a più riprese di penetrare all'interno dell'edificio. Per il settimo giorno consecutivo, "La Serbia contro la violenza", maggior cartello dell'opposizione, aveva organizzato una manifestazione antigovernativa per denunciare i presunti brogli nelle elezioni parlamentari e amministrative del 17 dicembre scorso. L'ira del Cremlino. I tentativi dell'Occidente «di infiammare la situazione in Serbia sono evidenti»: lo ha detto la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, alla Tass. «Stanno cercando di infiammare la situazione utilizzando 'le tecniche di Maidan', è evidente», ha detto riferendosi alla celebre piazza di Kiev della rivolta ucraina contro l'allora presidente filorusso Viktor Janukovic.

Nuova protesta contro i risultati del voto in Serbia

Ma il raduno, convocato come di consueto davanti alla sede della commissione elettorale, è degenerato trasformando ben presto in una contestazione violenta, con alcune migliaia di dimostranti che si sono diretti verso la vicina sede del Municipio con l'intenzione di assaltarla.

Gli scontri

In tanti a più riprese hanno cercato di oltrepassare le recinzioni e penetrare con la forza nell'edificio, a difesa del quale sono affluite ingenti forze di polizia in assetto antisommossa. Contro i dimostranti violenti che hanno a lungo bersagliato il Municipio con un fitto lancio di uova, bottiglie di plastica, pomodori e altri oggetti, la polizia ha fatto uso di gas lacrimogeni nel tentativo di disperdere i gruppi dei facinorosi. Alcune porte d'ingresso del Municipio e diverse finestre sono andate distrutte. Alla fine le forze di polizia sono riuscite a creare un solido cordone di agenti tutt'intorno alla sede del Municipio, respingendo i manifestanti nella strade laterali e verso la piazza Slavija.

Riunione d'emergenza

Come ha riferito in serata il presidente Vucic, che ha convocato una riunione urgente del Consiglio per la sicurezza nazionale, almeno 35 dimostranti violenti sono stati arrestati con l'accusa di tentativo di assalto alle istituzioni. Diversi agenti di polizia sono rimasti feriti, due in modo serio, colpiti dal lancio di sassi e altri oggetti. Secondo il sindaco uscente di Belgrado Aleksandar Sapic, quanto avvenuto ieri sera a Belgrado può essere paragonato alla rivolta del Majdan del 2014 a Kiev, cominciata con le proteste antigovernative di inizio 2014 nella piazza centrale della capitale ucraina. Per il sindaco Sapic, quelli di ieri sera a Belgrado sono stati eventi eccezionali di estrema gravità, avendo avuto come obiettivo l'attacco violento a sedi istituzionali. Il presidente Vucic da parte sua ha annunciato la dura reazione delle istituzioni contro chi teorizza e mette in pratica comportamenti violenti. Nessuno dei responsabili scamperà alla giustizia e alle legittime punizioni.

Leggi l'articolo completo su
Il Mattino