Sergey Bubka accusato di essere in affari con la Russia. Lui si difende: «Combatto per l'Ucraina, non sono un traditore»

L'ex atleta ucraino è stato campione del mondo nel 1998

Sergey Bubka accusato di essere in affari con la Russia. Lui si difende: «Combatto per l'Ucraina, non sono un traditore»
Sergey Bubka al centro delle polemiche. Al campione del mondo del 1998 nel salto con l'asta e vera e propria icona dello sport mondiale, negi ultimi giorni sono state rivolte...

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Sergey Bubka al centro delle polemiche. Al campione del mondo del 1998 nel salto con l'asta e vera e propria icona dello sport mondiale, negi ultimi giorni sono state rivolte diverse accuse relative ad alcune attività commerciali che delle aziende di sua proprietà starebbero svolgendo nei territori ucraini occupati dai russi nel Donetsk. Secondo Bihus.Info infatti, la Mont Blanc, una società intestata a lui e al fratello, continuerebbe a fare affari sul posto, fornendo carburante agli occupanti in cambio di centinaia di migliaia di rubli. Addirittura, secondo la rivista che cita un'indagine del Servizio di Sicurezza dell'Ucraina, starebbe partecipando alle gare d'appalto del governo locale filorusso anche dopo l'invasione dell'Ucraina iniziata lo scorso anno. «Ho sempre combattuto per l'Ucraina, ma ora è iniziata contro di me una campagna per distruggere la mia reputazione», si è difeso l'ex campione sul proprio canale Youtube.

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Bubka è diventato una leggenda dello sport mondiale grazie ai suoi record del mondo nel salto in alto (35 in tutto) e all'oro olimpico vinto a Seul '88 con la maglia dell'Unione sovietica, oltre a tre mondiali, ed è ora un influente membro del Cio, oltre che n.1 del comitato olimpico ucraino e vicepresidente della federazione mondiale di atletica. «Io, come ogni ucraino, ho fatto la mia scelta fin dall'inizio, di essere con l'Ucraina e di fare tutto il possibile nella lotta contro l'aggressione russa», ha continuato Bubka, «sono nato sul suolo ucraino e ho sempre rappresentato l'Ucraina con grande orgoglio in tutto il mondo. Ho sempre combattuto per l'Ucraina. Mi conoscete da molto tempo, conoscete la mia storia, sapete da quanto tempo sono coinvolto nello sport ucraino», ha concluso, respingendo dunque con forza le accuse.

 

Quella di Bubka è una vera e propria esplosione di rabbia che si mescola con un orgoglio patriottico: «Non vado nei territori occupati dal 2014. Non sono andato a trovare i miei parenti e non ho potuto partecipare al funerale di mia madre quest'anno», ha raccontato con le lacrime agli occhi, «non ho niente a che fare con nessuna attività nel territorio occupato. Il mio lavoro è sostenere gli atleti ucraini e gli sport ucraini sulla scena internazionale. Sto facendo tutto in modo che l'attuale generazione di atleti ucraini realizzi il loro sogno olimpico per esibirsi ai Giochi Olimpici di Parigi il prossimo anno. A coloro che cercano di infangare il mio nome», ha concluso l'ex campione, «vorrei dire che combattere per l'Ucraina nello sport è sempre stato un onore per me. Lottare per gli interessi dello stato del mio paese è per me il più grande onore».

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Il Mattino