Sesso, cibo e traslochi: da Milano a Roma, ecco cosa accade nelle auto del car sharing

Sesso, cibo e traslochi: da Milano a Roma, ecco cosa accade con il car sharing
Il car sharing è una soluzione molto utile per chi, pur non avendo un'automobile, vuole muoversi comodamente in città senza dover pagare una fortuna. Non sempre,...

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Il car sharing è una soluzione molto utile per chi, pur non avendo un'automobile, vuole muoversi comodamente in città senza dover pagare una fortuna. Non sempre, però, l'invenzione è usata per gli scopi più adatti, specialmente quando non si prendono le dovute contromisure di fronte a utenti decisamente poco rispettosi e irresponsabili.


Da Milano a Roma, sono molte le aziende dedite al car sharing. Come riporta il Corriere della Sera, però, non mancano gli abusi e le truffe che rendono molto difficile il lavoro alle compagnie e la vita agli altri utenti. Può capitare, ad esempio, che le auto vengano parcheggiate in divieto di sosta o addirittura in zone interdette ai veicoli, come Piazza Duomo e Parco Sempione, o anche all'interno di condomini privati dove i mezzi sono rintracciabili con la geolocalizzazione ma non recuperabili.

C'è anche di peggio: un'azienda di car sharing ha fatto sapere di aver ritrovato un tacco femminile conficcato nel tettino di un'auto, ma anche biancheria intima e profilattici usati all'interno di autovetture di fatto pubbliche. Tra gli altri oggetti dimenticati: portafogli, telefoni cellulari, ma anche torte e narghilè. Senza contare i resti di urina, feci e vomito che spesso vengono rinvenuti all'interno degli abitacoli.
C'è però chi è andato oltre: qualcuno ha pensato bene di utilizzare le auto del car sharing per trasportare i mobili di casa o addirittura motorini, con il bagagliaio aperto per fare spazio.


Il problema più grande è costituito comunque dai falsi profili: alcune aziende non hanno una sufficiente tecnologia di verifica e molti se ne approfittano. A causa di agevolazioni per i nuovi utenti o per alcune fasce di età, come gli anziani, qualcuno ha pensato bene di creare fino a nove diversi profili per non pagare il servizio. Questo è il caso di un 38enne fermato a Milano: si è scoperto che su di lui pendeva un’ordinanza di custodia cautelare. Non manca poi chi utilizza le auto in maniera impropria: sempre in Lombardia, sette persone dell'Est Europa sono rimaste illese dopo uno schianto su una vettura omologata per due persone. E anche chi resta prigioniero del car sharing: è quello che è accaduto a Roma, dove un uomo è rimasto bloccato in auto, chiuso in doppia fila da un suv e dall'altra parte da un cartello della segnaletica stradale. Per liberarlo sono dovuti intervenire i tecnici, che hanno aperto il bagagliaio per farlo uscire. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino