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Il 92enne invalido e sfrattato di Roseto, ad un passo della soluzione abitativa, inciampa e viene ricoverato per un ematoma alla testa: è vigile ma le sue condizioni di salute sono sempre più precarie. Davvero non c'è pace per Marco G. Prima truffato da alcuni amici fino all'ultimo centesimo, poi sfrattato perché il titolare dell'appartamento ha aderito al super bonus del 110 per cento. Quindi costretto a vivere per circa due mesi all'interno del cantiere tra i rumori assordanti dei martelli pneumatici in attesa che la politica regionale e locale si mettessero d'accordo per dargli un tetto sulla testa.
A pochi giorni dall'assegnazione della soluzione abitativa inciampa battendo la testa a terra.
A trovarlo svenuto gli assistenti domiciliari che hanno allertato subito il 118.
Nel contempo il Comune di Roseto con una delibera gli ha assegnato una casa in via Marina e ha consegnato le chiavi al suo tutore legale, l'avvocato Giampaolo Fagotti. Ma poteva andare tutto liscio? Ovviamente no. La casa non è arredata e il suo legale si è messo subito all'opera per alcune donazioni: l'Aran ha regalato una cucina e alcune associazioni altri mobili. Comunque mancano ancora un televisore, un tavolo, qualche mobile con i cassetti e tutte le utenze. Ma gli assistenti sociali dell'ospedale in queste ore stanno decidendo se mandarlo qualche settimana in una struttura per anziani perché vogliono che la casa abbia tutti i confort per un uomo di quell'età e con la salute così precaria. Inoltre gli hanno assegnato per due volte a settimana l'assistenza infermieristica Adi.
Il Mattino