L'ultimo siluro è partito a ora di pranzo, giusto in tempo per rovinare l'appetito a Valeria Valente. «È difficile prendere da Ala contemporaneamente...
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È difficile non scorgere, dietro questo furore che si manifesta da tempo e in molteplici modi, una precisa strategia. Come è già accaduto per le primarie, anche la vigilia elettorale, nel Pd, è diventata un pretesto per regolare conti che si trascinano stancamente da tempo. E che vedono agitarsi, e darsele di santa ragione, le stesse due anime del partito (anime politiche e ideologiche) che si fronteggiano a livello nazionale. Ieri la Valente, che evidentemente ha sentito puzza di sabotaggio, ha reagito in modo durissimo al post del suo ex padrino politico: «Caro Antonio, ora basta: continui ad attaccare sempre e solo il Pd». Nella difficile rincorsa di un ballottaggio ancora a portata di mano, la candidata sa di trascinare una zavorra aggiuntiva, che si chiama fuoco amico. E per la prima volta, con fermezza, dice chiaro e tondo: basta con quelli che remano contro.
Chissà se la fermezza dimostrata ieri dalla Valente le servirà a sormontare l’onda del fuoco amico. Onda anomala, ma non troppo, visto che se ne ravvisavano i prodromi ben prima delle primarie. Onda che continua a crescere, e proprio nei giorni in cui De Magistris - dato ancora per strafavorito - incassa il benservito dei pentastellati, che ieri gli hanno voltato platealmente le spalle. È chiaro che, in questo scenario, chi tra Valente e Lettieri dovesse arrivare al ballottaggio potrebbe non solo contare sulla frantumazione del fronte populista ma anche sperare di intercettare i voti dell’altro. Proprio per questo è singolare che il fuoco amico, anziché diminuire, salga d’intensità.
Certo, per la Valente, la strada resta tutta in salita, mentre il Pd porta avanti, senza preoccuparsi delle conseguenze - o, viceversa, valutandole fin troppo bene - un’estenuante seduta di psicanalisi permanente, o, se preferite, di dramma shakespeariano in cui i figli tradiscono i padri, i padri uccidono i figli e i fratelli si scannano tra di loro, in un gioco di specchi, di rancori e di veleni incrociati che rischia di trascinare tutti - tutti: nessuno escluso - verso un destino di irrilevanza.
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Il Mattino