Si fingono spose della jihad: tre ragazze cecene truffano i miliziani dell'Isis

Una delle ragazze intervistata dalla tv russa
GROZNYJ - Hanno truffato l'Isis, estorcendo denaro ai terroristi più temuti del Medio Oriente. E lo hanno fatto con la stessa arma utilizzata dai mujaheddin per adescare...

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GROZNYJ - Hanno truffato l'Isis, estorcendo denaro ai terroristi più temuti del Medio Oriente. E lo hanno fatto con la stessa arma utilizzata dai mujaheddin per adescare nuove reclute: i social network. A mettere a segno il colpo, tre giovani musulmane cecene. Arrestate poi dalla polizia incaricata di monitorare le attività on line dei miliziani dello Stato Islamico. Come riporta Russia Today, le tre giovani hanno agganciato membri dell'Isis su internet, fingendo di cadere nella trappola del loro reclutamento che proprio in Cecenia ha una delle principali fonti di arruolamento. Le tre si sono finte aspiranti "spose della jihad", desiderose di raggiungere i ranghi dello Stato islamico in Siria.








Ma hanno posto un problema: "Non abbiamo i soldi per il viaggio", ha detto una delle tre truffatrici, Maryam, secondo quanto ha raccontato lei stessa al sito Lifenews. Dall'altro capo della rete, il reclutatore di turno è caduto nella trappola: "Ti aiuterò io". E così l'Isis ha sborsato circa 3000 euro, inviando il denaro alle ragazze via transfer per un biglietto di sola andata in Siria.



A quel punto, però, le tre giovani hanno ritirato il bottino e chiuso l'account con cui si erano messe in contatto con i miliziani. Sicure che difficilmente le 'vittime' della truffa avrebbero sporto denuncia per recuperare la somma estorta.



Tuttavia le ragazze sono state arrestate da un'unità speciale della polizia cecena incaricata di monitorare le attività online dei terroristi, riferisce ancora la stampa russa. "Non ricordo alcun precedente del genere in Cecenia, probabilmente perché nessuno si è mai spinto tanto in là" con l'Isis, ha detto Valery Zolotaryov, dell'unità speciale, al Moskovsky Komsomolets. "Ma sconsiglio a chiunque di mettersi in contatto con questi pericolosi criminali, soprattutto per estorcere denaro facile".



Una delle tre ha infine raccontato di aver pensato, a un certo punto, di accettare l'offerta del jihadista e di andare veramente in Siria. Ma poi è tornata sui suoi passi: "Conosco molte persone che ci sono andate. E per nessuna di loro è andata bene".



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Il Mattino