MILANO Luigi Carozzi è il sindaco di Pontida, paese in provincia di Bergamo culla del Carroccio. Ed esercita il suo ruolo di primo cittadino con ferrea ortodossia dei...
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LETTERA AI CITTADINI
In vista della scadenza per il pagamento della Tari, Carozzi ha preso carta e penna e ha scritto ai suoi cittadini per ricordare le agevolazioni introdotte all’inizio dell’anno. Tra cui la riduzione della tassa sui rifiuti e l’ampliamento delle categoria esentate: i residenti che contraggono un matrimonio civile, un matrimonio concordatario (cioè il matrimonio canonico a cui lo Stato riconosce effetti civili) o un matrimonio religioso di una delle altre confessioni riconosciute dallo Stato italiano. Un regalo non per tutti, quindi. Dovranno mettere mano al portafogli le coppie formate da persone dello stesso sesso che hanno stipulato un’unione civile, ma anche i conviventi che, per scelta o necessità, hanno deciso di non sposarsi. Il sindaco aveva già introdotto l’esenzione dalla Tari per le coppie appena sposate, ma come misura sperimentale. Adesso è diventata strutturale, eccezioni comprese. Come annuncia trionfalmente Carozzi nella sua missiva agli abitanti: «Con la presente sono lieto di comunicarti che, come avevo promesso in campagna elettorale, la giunta comunale della città di Pontida è riuscita nel suo proposito di contenere il livello delle imposte locali, lasciando più di 100 mila euro nelle tasche dei pontidesi». E va a elencare: «Infatti, oltre ad aver definitivamente cancellato a tutti la tassa sui servizi indivisibili (Tasi), ho ridotto la tassa rifiuti (Tari), introducendo tre categorie esentate». Ai neosposi si aggiungono così «i piccoli imprenditori che hanno costituito un nuovo esercizio di vicinato nel territorio comunale» e i residenti che, entro due anni dalla celebrazione del matrimonio, «iscrivano all’anagrafe del comune un loro figlio legittimo/a con l’atto di nascita». Il sindaco, evidentemente, non sa o non si cura del fatto che la distinzione tra figli legittimi e illegittimi nel diritto italiano non esiste più da quattro anni.
NIENTE CASE POPOLARI AI GAY
Carozzi, del resto, è uno che va dritto per la sua strada: prima dei parcheggi rosa discriminanti, un anno fa ha tagliato le famiglie gay dal regolamento per le case popolari.
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Il Mattino