La denuncia. "Carini, bella presenza, due tempi indeterminati, ottima referenza. Non basta! Non siete una famiglia!" Inizia così il lungo sfogo pubblicato...
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"Continuo a pensare che ognuno la propria casa la da a chi vuole. Ma due volte a distanza di poco lascia grande tristezza addosso", confessa il ragazzo, "capita in una 'zona bella' di Torino. Capita oggi 2017. In un paese che ha (finalmente) le 'Unioni Civili'". "Facile dire uguaglianza?", continua, "ma poi alla messa alla prova chi affitterebbe, chi darebbe fiducia a una coppia gay, a una coppia straniera, a una persona di colore... così come quaranta cinquanta anni fa non si 'fittava ai meridionali' come raccontava mio padre". "E pensare", continua, "che volevamo cercare una casa più grande proprio per essere ancora di più famiglia, per ospitare quando volessero soprattutto pezzi di famiglia e se fosse capitato amici e amiche a cui vogliamo bene come fratelli e sorelle". "Che tristezza", conclude amaro, "la discriminazione non è un concetto astratto".
Il post ha ricevuto decine di condivisioni e messaggi di solidarietà, a partire da quello del presidente della Circoscrizione, Claudio Cerrato. "Questi due ragazzi sono due miei carissimi amici che si amano ed hanno deciso di costruire una famiglia insieme", scrive Cerrato, "questa normale aspirazione per una coppia viene ostacolata dalla stupidità, dall'ignoranza e dall'aridità di alcuni nostri concittadini". "Fregatevene dei giudizi bigotti", sostiene invece un utente, "che tristezza infinita", commenta un altro rassegnato. E c'è chi, infine, lancia un messaggio di sostegno: "Non lasciatevi abbattere. Siete una famiglia bellissima, e noi tutti siamo al vostro fianco contro le discriminazioni". Leggi l'articolo completo su
Il Mattino