«La Russia sta seguendo una strategia sbagliata»: colpendo obiettivi che non sono solo dell'Isis «stanno facendo un errore», ha detto il segretario della Difesa americana...
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Parole che arrivano il giorno stesso in cui Mosca fa sapere che è pronta ad accettare la proposta americana di «coordinare le azioni nella lotta al gruppo terroristico dello Stato islamico in Siria». A dirlo è il portavoce del ministero della Difesa, Igor Konashenkov, precisando che la parte russa «ha risposto alla richiesta del Pentagono» ed «è solo necessario concordare alcuni dettagli tecnici che saranno discussi oggi a livello di esperti dai rappresentanti del ministero della Difesa russo e del Pentagono».
Un'intensa ondata di raid russi ha colpito stamani la provincia siriana di Hama e le zone limitrofe, nella vicina provincia di Idlib, nell'ovest del Paese. Lo ha reso noto l'Osservatorio siriano per i diritti umani, aggiungendo che ci sono stati pesanti bombardamenti con missili terra-terra. Lo riferiscono i media internazionali.
Ma il premier turco Ahmet Davutoglu, rinnovando le critiche di Ankara all'intervento di Mosca, denuncia: «Secondo le informazioni militari che abbiamo ricevuto, la Russia ha condotto 57 operazioni aeree, di cui 55 contro l'opposizione moderata (a Bashar al Assad, ndr) e solo 2 contro Daesh», cioè l'Isis, in Siria. L'esercito turco ha denunciato anche che ieri otto jet F-16 turchi che stavano pattugliando il confine con la Siria sono stati puntati ieri per un minuto e mezzo dai radar dei sistemi missilistici di Damasco per la seconda volta in due giorni.
Le truppe siriane, appoggiate dai raid dei jet russi, hanno lanciato un'offensiva di terra contro gruppi di ribelli e formazioni islamiche non appartenenti all'Isis nella provincia di Hama, riferisce inoltre l'Ong, Osservatorio nazionale per i diritti umani.
Il Mattino