Bari, ritrovate le sorelline di 12 e 14 anni scomparse dalla comunità: «Nascoste a bordo di un treno»

Bari, ritrovate le sorelline di 12 e 14 anni scomparse dalla comunità: «Nascoste a bordo di un treno»
Sono state ritrovate, nascoste sotto i sedili di un treno che percorreva la tratta Giovinazzo-Molfetta le due sorelline di 12 e 14 anni che venerdì scorso si erano...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

Sono state ritrovate, nascoste sotto i sedili di un treno che percorreva la tratta Giovinazzo-Molfetta le due sorelline di 12 e 14 anni che venerdì scorso si erano allontanate dalla comunità educativa 'Legami e Talentì in provincia di Bari, e da allora avevano fatto perdere le loro tracce. Lo comunica all'ANSA il sindaco di Giovinazzo, Tommaso Depalma: «Sono contento - afferma - speriamo che queste ragazze possano trovare finalmente la serenità che meritano». Le ragazze, a quanto si apprende, sono state trovate dai carabinieri di Giovinazzo che, sospettando fossero a bordo, hanno fatto fermare il treno per un controllo.

Di loro non si avevano più notizie da giorni e i carabinieri hanno attivato la procedura per le persone scomparse. Secondo una prima ricostruzione, le sorelle potrebbero essersi allontanate con qualcuno conosciuto tramite i social. Prima di allontanarsi dalla comunità, avrebbero lasciato i telefoni cellulari nella loro stanza.

Mauro Romano, il bimbo rapito in Puglia è lo sceicco Al Habtoor? La mamma: «Riconosco le cicatrici, è mio figlio»

 

Quanto a come due ragazzine abbiano potuto far perdere le proprie tracce alla comunità che si prendeva cura di loro, il sindaco spiega: «Non erano recluse dove stavano, è anche giusto che avessero una vita tra virgolette normale». 

Leggi l'articolo completo su
Il Mattino