Si fanno sempre più disperate le ricerche del sottomarino scomparso il 15 novembre scorso al largo del Mar del Plata, in Argentina. Le sorti dei 44 membri...
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Intanto continuano a filtrare indiscrezioni e smentite. Il portavoce della Marina argentina Enrique Balbi ha negato che l'Ara San Juan fosse impiegato in una «missione segreta», come era stato ipotizzato dai giudici che hanno aperto un fascicolo sulla sparizione. Balbi ha precisato che «non esiste nessun indizio che ci permetta di dire che è stato attaccato».
Nelle ultime ore si è parlato molto di una possibile esplosione, a partire da un rumore rilevato nelle profondità dell'Oceano. «Sono tutti morti, mi hanno fatto le condoglianze», ha detto Luis Tagliapietra, padre di Alejandro, 27enne marinaio in servizio sul sommergibile. L'uomo è stato intervistato da Radio Continental, e sostiene di aver ricevuto una telefonata di cordoglio da parte di un ufficiale della Marina. Notizie riportate da "El Clarin, ma non ancora verificate ufficialmente. Di certo c'è che le ricerche continuano senza sosta: partecipano sommozzatori, equipaggi e aerei di tutto il mondo: nelle ultime ore è arrivata anche una nave russa, che si aggiunge ai contingenti provenienti da Germania, Brasile, Canada, Cile, Colombia, Spagna, Stati Uniti, Francia, Norvegia, Perù, Regno Unito e Uruguay.
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Il Mattino