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La scorsa notte è stata ritrovata e soccorsa una bimba di 2 anni in un campo della località di Sant Vicent de Castellet (Catalogna): la piccola era rimasta nell'auto del papà, trovato morto all'interno del veicolo, mentre a poca distanza è stato rinvenuto il corpo carbonizzato di una donna. Il sospetto della polizia, ora confermato, è che appartesse alla madre della bambina. Sono stati gli abitanti della zona a chiamare la polizia, allertati da fiamme provenienti dall'area in cui è poi stata ritrovata la macchina. Secondo fonti vicine al caso citate dai media iberici, l'uomo trovato morto avrebbe ucciso sua moglie prima di togliersi la vita con la cintura di sicurezza della propria auto. La donna, che voleva separarsi dal marito, l'aveva denunciato per «violenza verbale». La bimba, trovata con lievi ustioni a un braccio, è ora sotto la tutela dei servizi sociali della Catalogna. In Spagna negli ultimi mesi è cresciuto il livello di allerta sociale per i casi di femminicidio: le autorità hanno annunciato diverse misure per frenare l'aumento degli episodi di violenza sulle donne.
L'appello di Sánchez
Il governo spagnolo ha così confermato il trentesimo caso di probabile femminicidio da inizio anno, uno dei due avvenuti tra venerdì e lunedì scorsi: si tratta di cifre che allarmano sempre di più le autorità iberiche. L'ultimo caso di cui si è avuto conferma è quello dell'uccisione di una ragazza di 25 anni, trovata morta lo scorso 30 luglio in provincia di Tarragona (Catalogna). La polizia ha arrestato il suo ex compagno come presunto aggressore, secondo le cronache dei media iberici. Nei confronti dell'uomo era in vigore un ordine di allontanamento. «Ora basta. La violenza sulle donne deve finire», ha scritto su Twitter il premier Pedro Sánchez. È il secondo messaggio sul problema dei femminicidi pubblicato oggi dal presidente spagnolo.
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Il Mattino