Giuseppe Signori, ex stella della Lazio, nel 2009 porta diversi oggetti di lusso da un compro oro di via Boccea per farseli valutare ma viene raggirato e i preziosi non gli...
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Era il 16 ottobre del 2009 quando la moglie del calciatore, in accordo con il marito, si reca da un noto compro oro per far valutare 1 anello d'oro e 12 orologi di lusso (fra cui 1 Rolex e 2 Patek Philippe). Ma le quotazioni, stando a quanto denunciato dall'ex calciatore, tardava a venire.
Così, racconta Signori, «nel corso dei mesi, nonostante svariati tentativi, non riuscivo a riavere gli oggetti in questione» perché «mi veniva riferito che, purtroppo, per un mero errore da parte della ditta, gli orologi e l'anello erano stati da loro impegnati al Monte dei Pegni di Roma».
Il calciatore, inizialmente incredulo per la spiegazione fornita, decide di alzare la voce chiedendo la restituzione dei suoi averi. Il 5 maggio del 2010, infuriato, contatta nuovamente la dipendente del negozio che lo rassicura affermando, come scritto nella denuncia, che «un mio collaboratore sta per riprendere sia gli orologi che gli anelli così potremo riconsegnarteli».
Seppur scettico Giuseppe Signori decise di credere alle parole della donna, concedendole qualche giorno per mantenere la parola data, nella speranza di evitare il ricorso alle aule di tribunale.
Ma il maltolto non venne restituito: così, il 10 maggio del 2010, all’ex bomber non rimase altra scelta che sporgere denuncia alla Guardia di Finanza di Tivoli. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino