Turista al mare con la febbre a 39.2: beccata dal termoscanner, il lido la respinge

Turista romana al mare con la febbre a 39.2: beccata dal termoscanner, il lido la respinge
La fase 3 è partita e c'è già chi si lamenta per le restrizioni, anche sulle spiagge italiane. Ma un caso che arriva da Sperlonga, in...

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La fase 3 è partita e c'è già chi si lamenta per le restrizioni, anche sulle spiagge italiane. Ma un caso che arriva da Sperlonga, in provincia di Latina, fa decisamente riflettere sui comportamenti di qualcuno: una turista romana si è infatti presentata, martedì 2 giugno, al Lido Olimpo della città pontina per godersi una bella giornata di mare. Peccato che avesse la febbre altissima, a 39.2, ed è stata beccata dal termoscanner del lido.



Ne parla il quotidiano Il Messaggero, che sottolinea come poco si possa fare affidamento sul buon senso dei cittadini e dei turisti: il lido non era peraltro a dotarsi di un termoscanner, ma lo ha installato proprio per tutelare i suoi clienti da comportamenti come questo. Quando la signora ha superato il termoscanner, ha iniziato a suonare e lo staff del lido l'ha bloccata: la sua temperatura era troppo alta.
«La signora voleva fare mezza giornata di mare, ma aveva la febbre alta. Credevo fosse un errore, poi le ho misurato la febbre altre due volte e il risultato era sempre 39.2, così l'abbiamo rimandata a casa», ha detto Petru Peta, il parcheggiatore, al Messaggero. «Ci siamo scusati e l'abbiamo invitata a tornare un'altra volta. Purtroppo in questo momento storico le precauzioni non sono mai abbastanza in particolare in giornate come il 2 giugno in cui sono arrivati turisti da tutta la regione», ha spiegato il titolare Francesco Corpolongo.

Ma davanti a tale esempio di precisione e accuratezza, sottolinea il quotidiano romano, se in molti hanno recensito positivamente quanto avvenuto, altri hanno invece storto il naso: sul litorale non pochi turisti hanno infatti scelto di optare per lidi meno fiscali e 'fissati' con le regole, o al limite - giustamente - per lidi meno affollati. Perché in questa fase 3 vada tutto bene davvero, come ci si ripeteva nella fase 1, non resta che incrociare le dita. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino