Scoperti i denti di uno squalo preistorico d'acqua dolce, nascosti nel guscio roccioso che avvolgeva il fossile del più celebre T-Rex, chiamato Sue: la loro forma...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
A differenza del suo gigantesco cugino megalodonte (vissuto anch'esso nella preistoria), Galagadon nordquistae era un piccolo squalo lungo circa 45 centimetri, parente dei moderni squali tappeto che oggi vivono per lo più nelle acque del Sud-est asiatico e dell'Australia. Anche i suoi denti erano molto piccoli: ognuno di essi misurava meno di un millimetro di diametro e questo indica che Galagadon non fosse un predatore come il T-Rex.
«Questo squalo aveva denti che erano buoni per catturare piccoli pesci o schiacciare lumache e gamberetti», rileva Gates. Il ricercatore ha scoperto oltre 20 denti setacciando i sedimenti che avvolgevano il fossile di Sue, che è conservato presso il Field Museum of Natural History a Chicago. Secondo Pete Makovicky il curatore della sezione dinosauri del Field Museum, «probabilmente questo squalo aveva una faccia piatta e una pelle maculata, come quella dei suoi parenti di oggi, e passava una buona quantità del suo tempo sdraiato sul fondo del letto del fiume».
La scoperta della nuova specie è un tassello che aiuta a ricostruire come era l'ambiente durante l'epoca che ha preceduto l'estinzione dei dinosauri. Ogni specie in un ecosistema svolge un ruolo specifico, di supporto all'ambiente in cui vive: «non possiamo comprendere cosa sia cambiato nell'ecosistema durante l'estinzione di massa avvenuta alla fine del Cretaceo - conclude Gates - senza conoscere tutte le specie che esistevano prima». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino