Inchiesta sul nuovo stadio della Roma: sfilata di testimoni e indagati oggi in Procura, a Roma, nell'ambito dell'indagine che il 20 marzo scorso ha portato...
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Colpo di acceleratore all'attività istruttoria da parte degli inquirenti che puntano, in primo luogo, a circoscrivere il campo di azione di De Vito e quelle che per gli inquirenti sono state le sue pressioni svolte in seno all'amministrazione capitolina per agevolare le richieste degli imprenditori Parnasi, Toti e Statuto che puntavano ai maxiappalti rappresentati, oltre che dal nuovo stadio della Roma, anche dall'area degli ex Mercati generali e la zona dell'ex stazione Trastevere, nel cuore della Capitale.
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Proprio in questo ambito, nel pomeriggio, i pm titolari dell'indagine hanno ascoltato come persone informate sui fatti due consigliere M5s: si tratta della presidente della Commissione Urbanistica Donatella Iorio e quella della Commissione Lavori Pubblici Alessandra Agnello.
Sempre in questo segmento di indagine è stata interrogata una delle persone indagate: si tratta di Gabriella Raggi, capo segreteria dell'assessorato capitolino all'Urbanistica. Il suo nome spunta nell'ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip Maria Paola Tomaselli e in particolare alle pressioni che De Vito gli fece per ottenere il rilascio del permesso a costruire del progetto dell'ex stazione di Trastevere in favore di Statuto. «Deve rilevarsi come attraverso Gabriella Raggi e quindi attraverso l'ufficio dell'assessore, il De Vito - scrive il magistrato - volesse giungere a condizionare il processo decisionale relativo al rilascio del permesso di costruire in favore del progetto dell'ex stazione di Trastevere».
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Il Mattino