Stato d'emergenza prorogato a causa della risalita dei contagi? Ecco cosa cambierebbe (ma Speranza per ora nega)

Stato d'emergenza prorogato a causa della risalita dei contagi? Ecco cosa cambierebbe (ma Speranza per ora nega)
La crescita dei casi Covid ormai costante e evidente costringerà il governo a rinunciare all'abolizione dello stato d'emergenza il prossimo 31 marzo? Al momento la...

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La crescita dei casi Covid ormai costante e evidente costringerà il governo a rinunciare all'abolizione dello stato d'emergenza il prossimo 31 marzo? Al momento la voce circola solo nei corridoi ministeriali. Il ministro della Salute, Roberto Speranza, ha ribadito che lo stato d'emergenza cesserà alla fine di questo mese. D'altra parte nonostante l'alto numero di contagi gli ospedali italiani non sono sotto pressione visto che a ieri 11 marzo erano poco più di 500 e i ricoverati nei reparti Covid "solo" 8.000. Tuttavia nei vari staff governativi che lavorano intorno al "dossier Covid" l'ipotesi di una proroga anche limitata non viene scartata a priori. Sul piano operativo non cambierebbe moltissimo se non nella cessazione della figura del commissario Francesco Figliuolo. Il commissariato comunque lascerebbe il campo dopo aver procurato e distribuito la bellezza di oltre 135 milioni di vaccini e con i frigoriferi delle Regioni pieni.

Smart working, anche dopo la fine dello stato di emergenza procedure semplificate: cosa cambia, 7 milioni interessati

 

Stato d'emergenza prorogato a causa della risalita dei contagi? Ecco cosa cambierebbe

Le altre conseguenze di una proroga dello stato d'emergenza riguarderebbero lo smart working che ne sarebbe facilitato e il ritorno ad un regime normale, e dunque con gare, degli acquisti del materiale necessario a fronteggiarela pandemia.

Intanto con una ordinanza firmata dal ministro Speranza, dalla prossima settimana, precisamente da lunedì 14 marzo, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Molise, Puglia, Sicilia, Toscana e Valle d'Aosta passano dalla zona gialla a quella bianca. Perciò la cartina dell'Italia sarà divisa ancora una volta tra Regioni bianche e Regioni gialle. Le prime, oltre alle nuove, sono: Basilicata, Campania, Lombardia, Piemonte, Bolzano, Trento, Umbria e Veneto. Rimangono gialle invece: Calabria, Lazio, Marche e Sardegna. Va ricordato che la differenza fra zona bianca e zona gialla è quasi inesistente, nella seconda si dovrebbe portare la mascherina all'aperto.

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Il Mattino