Stefano Cucchi non morì di epilessia. L’epilettologo di fama mondiale Federico Vigevano, in veste di consulente della procura, ha escluso che il giovane sia deceduto...
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Nel 2016 la perizia del collegio nominato dal gip - nell’inchiesta bis del caso Cucchi - invece - aveva sostenuto che la morte del detenuto avvenne “in maniera improvvisa e inaspettata a causa dell'epilessia in un uomo con patologia epilettica di durata pluriennale, in trattamento con farmaci anti-epilettici”.
Intanto è stato ufficialmente sospeso il procedimento disciplinare di destituzione del carabiniere Francesco Tedesco, che, con la sua denuncia, ha fatto luce sul pestaggio che avrebbe subito Stefano Cucchi. La circostanza è emersa oggi nella nuova udienza del processo per la morte di Cucchi, con una richiesta di acquisizione di documenti fatta dall'avvocato Eugenio Pini, difensore di Tedesco. La Corte allo stato non ha acquisito la documentazione, ritenendo la stessa potrà eventualmente transitare nel fascicolo processuale dopo l'esame dell'imputato. Cospicua la documentazione oggi posta all'attenzione dei giudici, ma non acquisita; nella stessa si ricostruisce l'iter di un procedimento disciplinare cui è da tempo sottoposto il carabiniere-imputato per la morte di Cucchi. Si parte con la nota di avvio dell'inchiesta disciplinare, e si continua con una serie di memorie, col primo diniego della richiesta di sospensione della destituzione, con la copia di un ricorso al Tar, fino all'accoglimento della nuova richiesta di sospensione del provvedimento di destituzione.
L'avvio del procedimento disciplinare è stato motivato dall'Arma col ritenere il comportamento del vicebrigadiere Tedesco «contrario ai principi di moralità e di rettitudine proprio del giuramento prestato, del grado rivestito, nonché dello status di militare in generale e di appartenente all'Arma dei carabinieri in particolare» ma anche «lesivo dell'immagine dell'Istituzione».
Il geometra romano Stefano Cucchi, con problemi di tossicodipendenza, è morto il 22 ottobre 2009, a 31 anni, sei giorni nel reparto detentivo del Pertini dopo essere stato arrestato per detenzione di stupefacenti. L’11 ottobre 2018, durante il processo bis di primo grado, uno dei cinque carabinieri imputati ha confessato e accusato gli altri colleghi del pestaggio del giovane romano. Il carabiniere, Francesco Tedesco, nella sua deposizione, ha anche rivelato dell’esistenza di una nota scritta da lui stesso in cui spiegava che cosa era successo a Stefano Cucchi. La nota sarebbe stata inviata alla stazione Appia dei carabinieri e sarebbe stata fatta sparire.
Il Mattino