Due forti boati hanno svegliato la notte scorsa l'isola di Stromboli. «Per fortuna nulla di grave - dice all'Adnkronos un abitante, Gianluca Giuffrè -...
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«Per fortuna non ci sono stati danni - dice ancora Giuffrè - Questa è stata una di quelle eruzioni che gli esperti chiamano 'maggiorì, cioè più corte del solito. C'è stato qualche masso che ha provocato qualche focolaio. La situazione per ora appare tranquilla».
Poi Giuffrè si rivolge al sindaco e dice: «Si ricordi che la nostra vita dipende dalla piena funzionalità del pontile e passa anche dalla messa in sicurezza dei costoni. A Ginostra nulla è stato fatto dallo scorso anno. Si attendono quei fatti concreti che non arrivano mai».
«Alle ore 3.45 la rete di monitoraggio geofisico ha registrato un evento esplosivo molto forte, associato a parametri geofisici (sismici, deformazione del suolo e pressione acustica) al di sopra della attività esplosiva ordinaria e classificabile come evento esplosivo Maggiore». È quanto si legge in una nota del Dipartimento di Scienza della terra dell'Università di Firenze dopo l'esplosione a Stromboli. «L'evento sismico supera di oltre un ordine di grandezza i valori dell'attività ordinaria - spiega l'ateneo -La rete infrasonica indica che l'esplosione ha generato pressioni intorno a 250 Pa, a 450 m di distanza ed ha localizzato l'evento esplosivo nel settore relativo al cratere di Centrale/SW. Questo evento è stato accompagnato da un forte segnale di deformazione del suolo (3.5 µrad nella Rina Grande al tiltmetro OHO) preceduto di circa 4 minuti da una chiara inflazione del suolo. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino