Studentesse Usa violentate da carabinieri: Cassazione decide su richiesta di ricusazione giudice

Cassazione
Sentenza molto attesa quella di domani 24 giugno in Cassazione a Roma quando il giudice di legittimità di ultima istanza dovrà decidere in merito alla richiesta di...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Sentenza molto attesa quella di domani 24 giugno in Cassazione a Roma quando il giudice di legittimità di ultima istanza dovrà decidere in merito alla richiesta di ricusazione del magistrato Marco Bouchard, che lo scorso febbraio ha condannato a 5 anni e sei mesi di reclusione l’ex carabiniere Pietro Costa per violenza sessuale su una studentessa americana nella notte tra il 6 e il 7 settembre 2017 dopo averla riaccompagnate a casa dalla discoteca con l’auto di servizio. Con Costa c’era l’ex appuntato Marco Camuffo, già condannato a 4 anni e 8 mesi di reclusione in rito abbreviato l’11 ottobre 2018.


Stupro studentesse Firenze, un carabiniere inchioda l'altro: «La ragazza diceva no»
Firenze, carabinieri già condannati stupro: altri 6 mesi da tribunale militare

Perché chiedere la ricusazione di Bouchard? Secondo gli avvocati di Costa Daniele Fabrizi e Serena Gasperini Bouchard avrebbe dovuto astenersi dal giudicare Costa visto che lo stesso ha ricoperto prima l’incarico di presidente e poi di presidente onorario con poteri di rappresentanza dell’associazione Rete Dafne che sostiene le vittime di violenza e che collabora e viene sostenuto dal Comune di Firenze, ente locale costituitosi parte civile nello stesso procedimento contro Costa.  

Sono proprio le connessioni tra il ruolo ricoperto dal giudice nell’associazione e la parte civile Comine di Firenze ad aver spinto i due legali a presentare istanza di ricusazione il 23 ottobre 2019. E cosa succede? Il procuratore generale di Firenze, un mese dopo, esprime parere favorevole alla richiesta di ricusazione.
 

“Stanti i fatti – dicono i due legali Gasperini e Fabrizi – ci aspettiamo che la Cassazione faccia chiarezza e giudichi Bouchard per quello che risulta essere nei fatti: un portatore d’interesse, quantomeno al livello morale e pertanto non è opportuno facesse parte del collegio giudicante”.

Ma facciamo un passo indietro. A febbraio scorso, i giudici hanno condannato anche all’interdizione perpetua dai pubblici uffici e al risarcimento dei danni alle parti civili, stabilendo una provvisionale di 30mila euro a favore della vittima che lo accusa della violenza sessuale, di 10mila euro per il Comune di Firenze, 10mila per il ministero della Difesa e 10mila per il comando generale dell’Arma dei carabinieri.

Le due studentesse raccontarono che (in un lungo incidente probatorio, in modalità protetta) che i due carabinieri le incontrarono in una discoteca accanto al piazzale Michelangelo, le accompagnarono a casa con l’auto di servizio e, arrivati in borgo Santi Apostoli, entrarono nel palazzo dove approfittarono dello stato di ebrezza delle due giovani per avere un rapporto sessuale con loro. I due militari sin da subito hanno ammesso di aver avuto rapporti sessuali con le due ragazze ma specificando che erano consensuali.

Adesso c’è questo grosso nodo da sciogliere: quanto è stato obbiettivo il magistrato nell’emettere la sentenza di condanna contro Costa? Chiara Rai Leggi l'articolo completo su
Il Mattino