Gli studenti del Sud non sanno più leggere e neppure contare: è emergenza istruzione

Gli studenti del Sud non sanno più leggere e neppure contare: è emergenza istruzione
Dareste un'aspirina alla vostra gallina se la vedeste, tra una covata e l'altra, un po' giù nel pollaio e non fosse possibile avvertire subito il veterinario?...

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Dareste un'aspirina alla vostra gallina se la vedeste, tra una covata e l'altra, un po' giù nel pollaio e non fosse possibile avvertire subito il veterinario? Si accettano consigli sul blog. E poi: cosa fareste per salvare l'isola di Pasqua tra le suggestioni del paesaggio e il mistero dei moai? E infine: ha senso dire che «una finestra canta ad alta voce» o che gli «aeroplani sono fatti di cani»? Sono alcuni dei test somministrati agli oltre 11mila studenti italiani (di 15 anni) nell'ambito della ricerca Ocse-Pisa che ogni tre anni misura il livello delle competenze delle nuove generazioni in capacità di lettura (e comprensione del testo), matematica e scienze. Leggere, scrivere e far di conto si diceva una volta. Ebbene: i risultati dei nostri «centennials» (pescati in oltre 500 scuole superiori di vario indirizzo), sono sconfortanti. Specie al Sud. Gli studenti italiani peggiorano in lettura: ottengono un punteggio di 476, inferiore alla media (487), collocandosi tra il 23° e il 29° posto. Lo score non si differenzia da quello di Svizzera, Lettonia, Ungheria, Lituania, Islanda e Israele mentre le province cinesi di Beijing, Shanghai, Jiangsu, Zhejiang e Singapore ottengono un punteggio medio superiore a quello di tutti i Paesi che hanno partecipato all'indagine, 79. In tutte le tipologie di istruzione, ad eccezione della formazione professionale, si osserva un decremento delle competenze in lettura rispetto al ciclo del 2000 (in media -26 punti) e rispetto al 2009 (in media -20). Ma non tutti sono «asini» allo stesso modo: in Italia per esempio, in lettura, le ragazze superano in performance i ragazzi di 25 punti mentre in matematica i maschi ottengono un punteggio superiore alle compagne di 16 punti. Unico dato in linea con gli altri Paesi riguarda le competenze scientifiche: qui zoppichiamo un po' tutti.


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DIVARIO ITALIANO

Ma a destare maggiore preoccupazione dovrebbe essere la differenza in capacità di apprendimento e competenze tra gli studenti nelle varie aree del Paese dove emerge una netta prevalenza - quanto a skill - degli studenti del Nord Est, mediamente più bravi sia in lettura, sia con i numeri, sia in applicazioni scientifiche. Insomma, il report restituito soltanto qualche mese fa dall'esito delle prove Invalsi, sembra essere confermato: è low performer in matematica il 15% degli studenti del Nord Italia e oltre il 30% dei colleghi del sud. È low performer in scienze il 15-20% di studenti del Nord Italia e oltre il 35% di quelli del sud. Ma è sulla lettura (comprensione, valutazione del testo scritto) che il Mezzogiorno arranca in maniera drammatica: il coefficiente per il Sud si ferma a 453 contro il 484 del Centro, il 501 del Nord Est e il 498 del Nord Ovest (media Ocse 487). Risultati che fanno rabbrividire Anna Maria Ajello, presidente Invalsi, spingendo il ministro dell'Istruzione Lorenzo Fioramonti ad ammettere che «paghiamo un forte disinteresse nei confronti della scuola almeno negli ultimi venti anni». E se si guarda indietro, i nostri ragazzi sono pure peggiorati: meno 11 punti rispetto al 2000; meno 10 rispetto al 2009 nelle competenze di lettura. Di più: soltanto un 15enne su 20 è in grado di distinguere fatti da opinioni nella interpretazione di un testo scritto relativo «ad argomento non familiare». Né può consolarci il fatto che le performance dei liceali (522 punti) siano marcatamente superiori (scuola classista?) rispetto agli studenti degli istituti tecnici (482) e professionali (405). Ma cosa consiglierebbero a tre coetanei - Anna, Cristopher e Sam - se, trovandosi negli Usa, la loro caffetteria preferita decidesse di abolire il latte vaccino e vendere solo latte di soia? Ah, se non otterrete risposta è perché tra i banchi in Italia ci si assenta di più. E ci si comporta peggio. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino