Accordo tra 66 paesi per raggingere le zero emissioni entro il 2050. Questo il primo risultato del summit sul clima partito di New York a margine della 74ma Assemblea...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Già 200 aeroporti Ue impegnati per zero emissioni 2050
Marcia funebre per la morte del ghiacciaio Pizol in Svizzera: sciolto dal riscaldamento globale
La sopravvivenza di decine di milioni di persone in tutto il mondo - soprattutto nei Paesi in via di sviluppo, e in particolare in Africa - dipende già oggi e dipenderà sempre di più nel prossimo futuro dalla capacità di adattarsi e resistere all'impatto del cambiamento climatico e di eventi sempre più estremi, come siccità prolungate e durissime, alluvioni, cicloni e uragani. Tuttavia, rende noto Oxfam, nei paesi più poveri del pianeta ogni persona, esposta ad un rischio continuo, riceve in media circa 3 dollari l'anno in aiuti utili a mettere in sicurezza sé stessi e le proprie famiglie dalla perdita di raccolti, allevamenti e tutte quelle risorse essenziali da cui ne dipende la sopravvivenza.
I 48 Paesi più poveri del pianeta ricevono da 2,4 a 3,4 miliardi di dollari l'anno in aiuti e finanziamenti diretti a ridurre l'impatto della crisi climatica.
Intanto, dal 20 e fino al 27 settembre, migliaia di persone in tutto il mondo hanno manifestato e manifesteranno per chiedere ai governi azioni concrete contro i cambiamenti climatici. La settimana culminerà venerdì 27 con il terzo Global strike for future, una manifestazione che si terrà in ben 150 Paesi, e che si preannuncia molto partecipata. Ma non sono solo le persone e i più giovani a mobilitarsi. Oggi è in corso a New York il Climate Action summit 2019, il vertice mondiale sul clima dell'Onu, organizzato dal segretario generale della Nazioni Unite António Guterres con l'adesione di 60 Paesi. Obiettivo: intensificare gli sforzi per affrontare la crisi climatica. «La speranza - commenta il direttore scientifico di Kyoto Club, Gianni Silvestrini - è che la pressione delle mobilitazioni dei giovani e dei rapporti sempre più allarmanti del mondo scientifico inducano i governi ad avviare politiche ambientali decisamente più ambiziose. Per evitare di superare la soglia dei 2 °C occorre infatti che gli sforzi di riduzione triplichino a livello globale. Quindi anche l'Italia deve adottare politiche molto più incisive. Speriamo che anche il Vertice sul clima dell'Onu di oggi contribuisca ad accelerare le politiche sul clima e la transizione economica»
Il Mattino