OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Il primo giorno di controlli per le nuove regole entrate in vigore ieri è scivolato via tra multe, qualche malumore e diversi disagi. Le sanzioni (400 euro, in formula ridotta 280 euro pagabile entro cinque giorni) sono state elevate prevalentemente su bus e treni. Controlli a campione in tutta Italia che hanno portato, ad esempio, ad una decina di contravvenzioni a Roma e un paio a Torino. «Trenitalia ha effettuato controlli su oltre 10 mila persone e quelle identificate come persone che non avevano il Green pass rafforzato sono circa 200. Sono state allontanate o dalle piattaforme o, in due casi, dal treno».
Lo ha detto il ministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibili Enrico Giovannini. «Siamo all’1,9% di allontanamento, una percentuale più bassa di quando è entrato in funzione il green pass ordinario, quando era il 3%». Situazione diversa per bar e ristoranti dove si sono riscontrate maggiori difficoltà legate alla mancanza di personale e ad attese più lunghe. In particolare le attività più piccole hanno difficoltà con il personale da adibire alle verifiche». Il motivo è anche collegato anche alle assenze di lavoratori che sono «contagiati o in quarantena» ha sottolineato il presidente della Fiepet Confesercenti di Roma Claudio Pica. Intanto la Conferenza episcopale italiana ha aggiornato le proprie indicazioni raccomandando la mascherina Ffp2 durante la Messa e specificando che i ragazzi sottoposti a sorveglianza con testing non potranno partecipare al catechismo.
Trasporti
Contravvenzioni per le mascherine, disagi nelle metro
Controlli a tappeto in tutta Italia su bus, metro, treni e traghetti. La maggior parte delle multe sono state elevate perché i viaggiatori indossavano mascherine chirurgiche anziché le Ffp2 obbligatorie da ieri. Il punto debole restano le metropolitane dove i controlli avvengono prevalentemente in uscita. In generale non si sono riscontrate grandi criticità se non qualche malumore per i pochi viaggiatori non informati della novità e per le attese divenute più lunghe per via dei controlli. Una decina la multe fatte a Roma. La prima è stata fatta ad un passeggero di un autobus trovato sprovvisto di Super Green pass. L’uomo di 39 anni è stato fermato alla stazione Roma Termini ed è stato sanzionato dalla polizia locale di Roma Capitale.
Super pass necessario anche per attraversare lo Stretto di Messina dove si sono registrate lunghe file agli imbarchi.
Ristoranti
Con certificato e smart working clienti in calo
Decisamente più agevoli i controlli nei ristoranti. La fine delle “vacanze” natalizie e lo smart working hanno fatto abbassare la domanda. Ecco perché la giornata di ieri è trascorsa senza troppe problematiche sui controlli. Ma l’entrata in vigore della certificazione rafforzata ha fatto perdere qualcosa in termini di clientela. A stimare gli effetti è Luciano Sbraga, vice direttore di Fipe Confcommercio: «Oggi considerando la fascia di età tra i 20 e i 69 anni ci sono in Italia 5,3 milioni di persone che non possono consumare in bar e ristoranti, né all’interno né all’aperto. Considerando per queste persone la frequenza di consumo che si applica normalmente, possiamo dire c’è una potenziale mancata domanda di 28-30 milioni di euro al giorno: 3 milioni per la colazione del mattino, 11 milioni per il pranzo al lavoro (panino, piatto caldo, ecc), e circa 14 milioni per la cena della sera. Quindi abbiamo in pratica per bar e ristoranti una perdita potenziale di incassi di 28-30 milioni di euro al giorno».
Nonostante le possibili perdite, il super green pass ha evitato di arrivare a delle vere e proprie chiusure, un’ipotesi che sarebbe stata ancora più drammatica per l’intero settore: «Vogliamo vedere il bicchiere mezzo pieno - ha aggiunto Sbraga - e allora pensiamo che comunque da oggi abbiamo sempre 46,5 milioni di italiani muniti di green pass e che quindi potranno consumare nei nostri locali e che quindi potremo restare aperti e lavorare».
Bar
Tra contagi e quarantene il problema è il personale
Super green pass sia per la consumazione al banco sia per quella al tavolo e niente più distinzioni per tavoli al chiuso o all’aperto. Insomma niente più tavolini all’aperto per i no vax, né il caffè al bar. I controlli da parte dei gestori e del personale di bar e ristoranti, ma anche punti ristoro di aeroporti o autogrill, sono avvenuti sempre con l’app Verifica C19 che è stata aggiornata e che consentirà la verifica del Qr code. I problemi principali però sono stati riscontrati proprio per la mancanza di personale soprattutto per i locali più piccoli. Il motivo è anche collegato anche alle assenze di lavoratori che sono contagiati o in quarantena. «Stiamo valutando di acquistare lettori automatici dei Green pass da mettere agli ingressi, che magari misurino anche la temperature».
In merito ai controlli Pica risponde: «Li stiamo facendo, certo qualcuno che non li fa ci sarà». Marco Barbieri, segretario generale di Confcommercio Milano Monza e Brianza rimarca che il vero problema per i consumi è l’aumento dei contagi: «Tutti dobbiamo lavorare affinché non si verifichino più lockdown. Bene che tutto resti aperto e bene che si possa andare nei locali muniti di green pass. Se la contropartita è il rischio di chiudere ben venga il controllo del super green pass. È ovvio che a livello di gestione organizzativa si preferirebbe non dover fare i controlli - osserva - ma se dobbiamo mettere sul piatto della bilancia i rischi tra un’ipotesi di lockdown e un controllo di questo genere, verifichiamo il pass senza alcun problema».
Leggi l'articolo completo suIl Mattino