Immobilizzata sulla sua sedia a rotelle e stuprata per due ore da un gruppo di uomini. È scoppiata la protesta contro gli immigrati a Visby, cittadina sull'isola...
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La violenza è avvenuta lo scorso 2 ottobre: la donna, una 30enne in sedia a rotelle, era di ritorno da un ristorante quando ha accettato il passaggio in taxi da parte di uno sconosciuto. Lungo il tragitto, la vittima ha espresso la necessità di andare in bagno e l'uomo si è offerto di ospitarla: una volta arrivati all'interno dell'abitazione, sarebbe stata stuprata per due ore da sei uomini. «Lo ha seguito senza aver alcun timore che potesse accaderle qualcosa - ha detto Staffan Fredriksson, l'avvocato della donna al giornale svedese Aftonbladet - L'uomo ha approfittato della situazione. L'abuso è iniziato in bagno e si sono aggiunti altre persone. Era immobilizzata sulla sedia a rotelle e non ha potuto far nulla. Appena ha potuto è scappata. Adesso è distrutta».
Sei uomini, tutti 20enni, sono stati arrestati dopo l'attacco, ma mercoledì scorso sono stati rilasciati. La polizia ha reso noto che le indagini sono ancora in corso e non ha voluto rivelare l'identità delle persone coinvolte. Tuttavia, la stampa svedese ha insinuato si trattasse di richiedenti asilo, scatenando la rabbia della popolazione.
Violente proteste sono scoppiate dopo la notizia dello stupro e il rilascio dei presunti violentatori. Venerdì scorso un centinaio di persone ha marciato fino alla stazione di polizia, mentre una folla di manifestanti ha lanciato pietre contro il centro per richiedenti asilo. Gli episodi di violenza hanno portato le autorità a inviare circa 60 agenti a Visby, dove la rabbia dei cittadini sembra non volersi arrestare.
Nel 2015 la Svezia ha accolto oltre duecentomila migranti, la percentuale pro capite più alta dell'intera Ue. All'inizio di settembre, un sondaggio pubblicato dal giornale Aftonbladet ha reso noto che la percentuale degli svedesi che vogliono una riduzione dei profughi è quasi raddoppiata in un anno: il 60 per cento ha esortato le autorità a ridurre l'immigrazione. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino