Il Tribunale di Milano ha assolto l'ex amministratore delegato dellEni e attuale presidente del Milan Paolo Scaroni, uno degli imputati per corruzione internazionale per il...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Il Tribunale di Milano, per la vicenda della presunta maxi tangente da 197 milioni pagata all'allora ministro algerino, ha condannato a pene dai 5 anni 5 mesi ai 4 anni e 1 mese gli altri imputati: tre ex dirigenti di Saipem Pietro Varone, Alessandro Bernini e Pietro Tali, e la partecipata di Eni (400 mila euro di multa), il presunto mediatore Farid Bedjaoui, Samyr Ouraied e Omar Habour. Disposta la confisca dei 197 milioni, prezzo della corruzione.
«E' la stessa conclusione a cui era arrivato il Gup. Si è confermata una decisione di tre anni fa poi annullata dalla Cassazione per vizi di forma». Così il difensore di Scaroni, Enrico de Castiglione, ha commentato la sentenza. Il riferimento dell'avvocato è al fatto che in udienza preliminare il Gup di Milano Alessandra Clemente nell'ottobre 2015 aveva rinviato a giudizio solo una parte degli imputati, prosciogliendo - come accaduto oggi - l'Eni, Scaroni e Vella. Ma oi su ricorso della procura di Milano, la Corte di Cassazione aveva ribaltato quella decisione mandando a processo Scaroni, Vella e l'Eni, oggi assolti.
Leggi l'articolo completo su
Il Mattino