«Se dall'analisi della commissione costi-benefici sulla Tav non arrivassero risposte chiare, una strada potrebbe essere quella di un referendum“. A lanciarlo...
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«Aspettiamo il rapporto costi-benefici ma - visto che riguarda soprattutto torinesi, piemontesi e gran parte della penisola italiana - se non si arrivasse a una decisione, chiedere ai cittadini cosa ne pensano, penso che possa essere una strada», spiega il leader della Lega. E a chi gli chiede se l'idea è quella di un referendum, ribadisce: «Perchè no?».
Secondo Salvini, «l'unica cosa che non può succedere è che si vada avanti ancora per settimane o per mesi a discutere». Quindi sulla Tav serve «una risposta nelle prossime settimane: i cantieri si aprono o non si aprono. L'importante è avere dei sì o nei no, io - ribadisce il titolare del Viminale - tifo sì. Se i tecnici ci dicessero no o forse, bisogna ascoltare i cittadini». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino