TERNI Ha negato di essere un assassino e ha fornito un alibi dicendo che non era a Terni il giorno dell'omicidio, il 60enne albanese Kujtim Beli, fermato ieri nel porto...
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Terni, ma l'interrogatorio di convalida del fermo si è celebrato a Bari, dove l'uomo è stato bloccato il 18 luglio mentre tentava di imbarcarsi per l'Albania, secondo gli investigatori per sfuggire alla cattura. Contro di lui ci sono soprattutto le testimonianze di moglie e figlia della vittima che dicono di averlo riconosciuto, e di una terza persona che ha dichiarato di averlo visto mente buttava la pistola in un cassonetto. Movente del delitto, secondo l'accusa, sarebbe stato un litigio fra i due per via di una vecchia relazione sentimentale tra la vittima e la moglie dell'indagato, che ora vive in Germania con i figli. Dinanzi al gip del Tribunale di Bari Annachiara Mastrorilli e al pm Marcello Quercia, il 60enne, difeso dall'avvocato Francesco Colonna, ha negato di aver ucciso il connazionale. Ha detto di non avere alcun motivo di risentimento nei suoi confronti anche perché è ormai da anni separato dalla moglie. Ha spiegato, inoltre, che quel giorno si trovava a Padova per lavoro e non a Terni e che ieri era a Bari non per fuggire ma per tornare a casa in Albania. Il giudice si è riservato la decisione e depositerà nelle prossime ore il provvedimento di convalida del fermo ed eventuale conferma della misura cautelare in carcere.
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Il Mattino